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martedì 13 aprile 2021

UN ALTRO GENERE DI CONI - INTERVISTA A CHIARA ROSA


Chiara Rosa è primatista italiana di getto del peso. Appartenente al gruppo sportivo delle fiamme azzurre che è il gruppo sportivo della polizia penitenziaria, vanta 28 titoli assoluti e 19 medaglie internazionali. Abbiamo avuto l'onore di prole alcune domande aventi come focus Coni e discriminazioni di genere nello sport italiano e ci ha risposto come lei sa fare. 

C'è una rappresentanza femminile nella tua federazione sportiva?

Nella mia federazione ci sono alcune donne a livello di rappresentanza. Sono i nostri consiglieri che possono esserci sia come quota dirigenti che come quota tecnici che come quota atleti. 

Quali difficoltà incontra un'atleta donna nella sua carriera sportiva?

Un'atleta donna che non è in un gruppo sportivo militare è purtroppo nella condizione di non professionista in Italia e questo implica tutta una serie di problemi legati alla maternità, all'infortunio. 

So che da tempo si sta lottando per questo ed io sostengo la causa da molti anni perché, al di là del mio caso che fortunatamente mi da la possibilità di essere un'atleta a 360 gradi e sopratutto tutelata non vedo perchè non sia giunta l'ora di sostenere tutte le altre atlete che conosco molto bene. Penso che ultimamente qualcosa finalmente si stia muovendo sempre a piccoli passi, a piccole dosi, però vedo che qualcosa si muove e mi augura che la situazione possa migliorare sempre di più.

Come cambierebbe il mondo dello sport se fosse governato da donne?

Penso prima di tutto che sarebbe auspicabile perché questo significherebbe arrivare ad avere una sicura sensibilità nei confronti delle categorie più deboli e discriminate che sono tantissime purtroppo, non solo le donne e questo mi dà molto coraggio e molta voglia di appoggiare la vostra campagna. 

Cosa vorresti dire a chi governa o governerà lo sport nel nostro paese?

A chi governa il nostro paese sia dal punto di vista sportivo e sia da quello politico, avendo un punto di vista a apolitico e molto laico sull'argomento, dico che sarebbe semplicemente ora di smetterla di dire che bisogna mettere delle donne. Non è che bisogna, deve diventare la semplice normalità. Perché sembra sempre che tocca metterle, che è necessario metterle così siamo alla pari. No. Io sostengo il fatto che le donne siano assolutamente capacissime di governare, di essere dei grandissimi leader, dei grandissimi allenatori, delle grandissime atlete professioniste. Ne abbiamo tantissimi esempi in Italia e quindi basta dire che bisogna. No. Sarebbe il caso!


Abbondanti e precari ringraziamenti a Chiara, ci vediamo settimana prossima per un'altro approfondimento. Un altro genere di CONI è possibile e necessario! 


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