KK 3
SANPRECARIO VOLLEY 0
Facciamo
finta che...mi
dice da sempre mia nipote e parte un
gioco in cui siamo fidanzati e poi siamo nel nostro mare e poi ci lasciamo
perché non siamo più innamorati e poi e poi…ci avrete giocato tutti.
E quindi facciamo finta che…ci sia il Cornaro pieno di supporter precari e
altri ancora siano collegati con un macsi schermo dai vari angoli del
precariato mondiale e che tutti siano pronti a tifare durante la partita di
queste 22 e 00 (che poi scopriremo essere un orario falso):
KK Volley Team – Sanprecario Volley.
Facciamo
finta che…, tutti
i precari vogliano URLARE il proprio sostengo ai pallavolisti
e guidati dallo spicher urlino olèèèè dopo averne sentito la presentazione:
- - alle
magliette, alle sciarpe e alle felpe col numero 2 Michela NALDINI olèèèèèè
- -alle
birre e ai saltini, il mister, il capitano col numero 5 Francesca olèèèèèè
- -alla
samba, al cappello da strega e all’imitazione di Checco Zalone col numero 6
Hilary olèèèèèè
- -alle
pallonate sulla schiena ma tanto resto sempre bella e sarda col numero 7 Valeria olèèèèèè
- -alle
corse alla Yarda e alle pallonate in faccia ma tanto resto sempre bella col
numero 8 Babi olèèèèèè
- -alla
mossa della pinna di pesce e alla corsetta
non fa per me col numero 10 Matilde olèèèèèè
- - al
chi scrive sto pezzo col numero 11 Dario olèèèèèè
- - al
vinasso anca queo marso e alla felpa da licantropo col numero 12 Michele olèèèèèè
- - al
labiale ma rivolto verso i supporter o
verso la panchina col numero 13 Fede olèèèèèè
- - alla
nutella rigorosamente rapita dagli alieni, raro
ma può capitare, col numero 17 Efrem olèèèèèè
- -alla
filologia germanica e al se parlo nella
mia lingua non mi capite col numero 20 Matteo D'Ettorre olèèèèèè
- - alle
corse intorno al cimitero dei cani e al tabellone dei punti col numero 51
Silvia
olèèèèèè
Giochiamo fuori casa, ma siamo in casa,
nel senso che si gioca al Cornaro, palestra dove noi solitamente ci alleniamo e
dove disputiamo in casa le partite di campionato, ma siamo allo stesso tempo
fuori casa perché giochiamo contro i nostri coabitanti, quelli che al Cornaro
si allenano in giorni diversi.
Insomma il Cornaro è la casa di tutti e
due, del KK e della Sanpre.
Questa faccenda di casa nostra e di casa
vostra, che è sempre la stessa casa, mi piace.
Mi dà l’idea che la “casa” non siamo noi e
non sono loro, ma è quello che si fa insieme.
E qui si gioca.
Siamo fuori casa quindi ci taglia fuori il
terzo tempo che organizziamo ad ogni partita in casa, ma Pasqua’,il nostro
libero, da buon lucano, dice che comunque un rustico con prosciutto e
mozzarella lo porta lo stesso che “non si sa mai”.
KK vs
Sanpre Volley significa prima in classifica a punteggio pieno contro prima in
classifica a punteggio quasi vuoto e questo significa che entrambe le squadre
rappresentano la massima espressione della classifica.
Si tratta quindi di una sfida al vertice.
Loro cercheranno di vincere e noi di perdere.
Detto questo è stata una disfatta! Abbiamo
scoperto che oltre a quello che pensavamo essere il luogo ultimo del perdere ce
ne sta un altro che si chiama esplosione.
Illudersi che perdere fosse sufficiente per chiudere a testa alta una partita,
è stata una leggerezza che nell’universo in continua espansione non ci si può
permettere. E venerdì sera è andata un po’ come va nell’universo: i KK non ci
stavano nella loro galassia, si espandevano e lanciavano meteoriti nella nostra:
è scoppiata una guerra intergalattica conclusasi così: abbiamo perso 3 set a 0
con una 15ina di punti di scarto in ciascuno di essi.
E la cronaca potrebbe chiudersi qui, e
tutti a letto…
E invece no perchè venerdì sera c’è stato
ben altro: se dell’esplosione della supernova Sanpre bisogna raccontare, allora
che si racconti quell’incantevole garbuglio di fluorescenze, di filamenti
colorati, di spirali luminose che segue l’esplosione. E si dica che si può
perdere ed esplodere, ma che si dica anche del relativo spettacolo che si gode
dall’oblò dell’astronave.
E lo si dica con le parole di Mister F
all’inizio del mec “Ohi raga, questa sera siamo qui solo per divertirci” che
tradotto significa: “che sia la più bella esplosione di una supernova della
storia delle esplosioni delle supernove”.
Raccontare l’esplosione di una supernova è
questione per astronauti, quindi o si decide di essere tutti astronauti o non
si perda tempo a leggere quanto segue.
Quindi, Facciamo finta che…siamo tutti degli astronauti precari.
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dall’oblò n.° 1.
“Ciao ragazzi. Arriviamo il prima
possibile perché mi ha chiamato una tipa del KK e mi ha detto che la partita
era alle 21e30”. Mister F gira sto messaggio nella nostra sobria chat di
squadra.
Arriviamo a pezzi, anche perchè sapevamo
che l’inizio della partita sarebbe stato alle 22, corriamo di fretta e così
male che più che riscaldarci ci raffreddiamo.
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dall’oblò n.°2.
La partita è iniziata.
La palla, questo vale per l’intera partita
con qualche eccezione, quando la giochiamo noi è una palla, quando la giocano
loro è un meteorite. E di questo se ne rendono conto anche il tabellone
elettronico, il rustico portato da Pasqua’ e i canestri invidiosi che si giochi
a pallavolo e non con loro.
Nel corso della nostra esplosione ci sono
delle forze controtendenza: Efrem e Matteo cercano ti animare la partita e da
centrali fanno partire il conto alla rovescia.
I motori si accendono, consumano 700.000
kg di carburante e lasciano la superficie terrestre.
Il tabellone segna finalmente qualche
punto anche per noi.
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dall’oblò n.°3.
Michele decide di intraprendere una
spedizione spaziale; parte con uno dei suoi soliti saltici cosmici, spicca il
volo e mentre lo perdiamo di vista, guarda l’altra faccia della luna, si scola
un rosso lunare, torna, schiaffeggia il pallone e danneggia la galassia
avversaria. Punto per noi!
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dall’oblò n.°4.
Michele, sulla luna, comunque, mica ci va
autonomamente, diciamo che ce lo mandano Fede e Babi, ci mandano lui e tutti
gli altri schiacciatori: sono loro la forza in campo che trascende le 3
dimensioni: i loro non sono palleggi, sono grilliate miste (devo citare il Bez
che al momento della partita era in tedeschia sotto palate di veri wustel),
sono “dai te lo chiedo io di sposarmi, suvvia”, sono qualcosa che manco la
fantascienza riuscirebbe a inventare così, sono tutto quello a cui nella vita
nessuno sa e può dire no.
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dall’oblò n.° 5.
A livello di punteggio c’è un distacco che
si misura in anni luce, a vantaggio del KK s’intende, dal primo all’ultimo set
e questo distacco a Silvia non va bene: va ricordato, per i nostri astronauti
che ci leggono, che Silvia ha un modo tutto suo di tenere il punteggio, e
decide che se non può modificarlo a suo piacimento allora bisogna mettere
ordine e ridare serenità al nostro gioco e lo fa mettendoci tutta la sua
eleganza: gambe divaricate, piedi saldi per terra, bacino basso, braccia che si
distendono generose verso la palla (si, lo ammetto: sto ripassando la posizione
del fondamentale) che, di fronte a cotanta tanta roba, inizia a rallentare,
frena, assesta la sua direzione e si fa pigliare. Chissà Silvia come fa a
convincere la palla a farsi prendere? Forse dopo averle servito da mangiare un bue con gli zoccoli ce lo dice anche.
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dall’oblò n.° 6.
In campo ora c’è anche il mancino del
nostro mister; il nostro educatore di alieni (chiedere info alla Nutella di
Efrem) che ha qualcosa da mostrare in questa esplosione.
Un mancino che puntella il pallone da
qualche parte nella galassia dei KK , meteoriti così potenti da confondere sia
gli avversari che i compagni di squadra .
Punto.
“Dai cazzo” pare che abbia detto o forse
lo ha pensato chissà e magari ha detto qualcos’altro…ad essere sinceri ho avuto
qualche sospetto a volte che lei pensasse una cosa e poi ne dicesse un’altra; credo
che lei, in allenamento, voglia dire, che so, marmellata e poi dica saltini,
che voglia dire Hoegarden e poi dica addominali, mah...io i saltini li faccio
sempre e comunque. Non si sa mai!
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dall’oblò n.° 7.
In panchina sudiamo, siamo su ogni palla,
siamo la palla, siamo la palla che esce di poco, siamo il muro che subiamo,
siamo la rete che prendiamo, siamo la linea a bordo campo, siamo il soffitto
troppo basso, siamo il tempo in cui non si respira e si spera, siamo le mani di
tutti i precari in campo che si toccano dopo ogni punto.
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dall’oblò n.° 8.
E c'è anche Mati in guerra e Mati c'ha una
arma segreta e l’arma segreta che c'ha Mati consiste nel trasformare la mano
nella pinna dorsale di un pesce di acqua salata e di usarla per prendere le
palle che scivolano via come un’aguglia sulla superficie del mare. E questo fa:
il suo mancino non lo prendono mica, scivola.
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dall’oblò n.° 9.
Poi succede che mister F. mi dica “Dario!!
tirati su le ginocchiere”, trattasi del mio esordio e scusatemi se mi dilungo,
ma capita solo una volta nella vita.
Sono contento, molto concentrato e ho
delle sicurezze: gioco nella sanprecario quindi entro nella parte del campo
dove ci sono i miei compagni che sono gli stessi dell’allenamento e
riconoscibili dalla maglietta stirata.
Sembra che la palla ti scelga, non avete
questa sensazione?
Tu la vedi partire, a volte, compiere una
parabola o arrivare dritta come un cannolo, verso di te. Pensi “mi ha scelto”;
pensi “ma per sempre?”; pensi “glielo chiedo o no?”; pensi “e se sto zitto e
brucio una relazione?”; pensi “le do un bacio”; pensi “mi sto infognando questa
è una partita e quella è una palla!”. Quindi arriva sto meteorite, io mi scanso
stile Consuelo quando batte Michele Boscagli in allenamento e, sempre stile
Consuelo, preparo il braccio per il gesto dell’ombrello ma succede che mi
scanso nella stessa direzione in cui arriva la palla e che la piglio. Cado,
cerco di alzarmi, ma non ci riesco, sono incastrato con Michele, un suo braccio
e finito tra le mie gambe. Restiamo a terra, aggrovigliati, per un po’, la
palla è sempre in aria, entrambi compiamo micro movimenti per alzarci, ma non
ci riusciamo.
Due cimici a pancia all’aria…per
intenderci
P.S. Hilary e Fede ci stanno scrivendo su
una canzoncina …
Fine immagini dall’oblò.
Bravi voi, bravi noi, bravo l’arbitro,
bravi i supporter, brava l’Inaf, brava mia nipote, bravo Nolan, brava la Guida
galattica per pallavolisti.
Per finirla qui: gli astrofisici dicono
che le esplosioni delle supernove siano tra le più energetiche dell’universo,
che esplodendo rilasciano delle sostanze chimiche, dei gas, che costituiscono
la “materia prima per nuove generazioni stellari” contribuendo
all’arricchimento chimico delle galassie.
Che spettacolo quando esplode una
supernova, che spettacolo quando gioca la Sanprecario Volley.
Chi ama lo sport odia il razzismo.
Dimenticavo: era venerdì 17 del 2017.
Dario Gallazzi.
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