SANPRECARIO VOLLEY 1
BKR VOLLEY UISP TEAM 3
Giovedì 26 Ottobre
Ore 7:15.....
Lo stereo
si accende all’improvviso e nella stanza risuona Monkey Gone To Heaven
dei Pixies. Normalmente spegnerei la radio con gesto automatico, ma la canzone
mi aggrada assai così decido di optare per un risveglio soft, coi pensieri che
lentamente prendono forma e si incasellano al loro posto "Grazie, anonimo
ascoltatore di Radio Marilù, non sarai dimenticato".
A processo ultimato
realizzo che il giorno è arrivato, il campionato di volley comincia stasera!
Accendo il telefono ed è subito un tintinnare di messaggi nella chat di
squadra, neanche fossimo una pletora di bambini in fregola alla vigilia di
natale, consci che il momento che tutti aspettavamo è giunto, dista da noi solo
una manciata d’ore.
La sensazione l’avevo già provata un anno fa, nella mia
prima stagione da novellino, quando mi era toccato andare fino a Camisano
Vicentino per guardarmi la partita dalla tribuna. Stavolta si gioca tra le mura
amiche del Cornaro, luogo di amore/odio che ci piace chiamare “casa”. E
soprattutto stavolta sono tra i convocati. Oggi affrontiamo il BKR VOLLEY UISP TEAM, formazione che
ben conosciamo e che più volte abbiamo affrontato.
Ore 21.00. Siamo in
palestra, solita routine di cambiarsi e fare quattro chiacchere, solito
sciaccallaggio per le maglie preferite e chi arriva ultimo si becca le taglie
Bud Spencer. Riscaldamento, schiacciate, battute, riconoscimento con l'egregio
di turno (“Li cambiate o no sti numeri sulle maglie che non si vedono?!”). Mani
al centro e urlo collettivo di incitamento. Si parte!
Coach/Capitano Franci, Valeria, Fede Baldan, Silvia Lazzaro, Babi, Michele Boscagli, Efrem, Riki, Matteo della nobile stirpe dei D’Ettorre
(è già il secondo figlio che concedono alla causa precaria, sopra di loro solo
i Funghi) e il sottoscritto, oltre alle new entry Matteo Tagliati, Teresa,
Matilde e Pasquale.
Il primo set nelle
nostre intenzioni dovrebbe essere un fulmineo arrembaggio per mettere subito in
chiaro le cose. Purtroppo, come dice Elio, tra il dire e il fare c’è di mezzo
“e il”. Il BKR è ordinato e risoluto, quindi ci ritroviamo a subire il gioco
avversario mentre cerchiamo il bandolo della matassa. Efrem e Matteo T.
cercano di arginare gli attacchi avversari ma il muro oggi proprio non ci
riesce, Fede prova con una serie di battute a tenerci in gioco ma le nostre azioni
non sono incisive e il tabellone alla fine recita 25-13 per il BKR. Così non
va.
Rientriamo in campo
per il secondo set cercando di esibire gli occhi della tigre, sperando non sia
quella dei noti formaggini. A giudicare dal risultato dev’essere almeno almeno
la tigre degli energici cereali, perchè piano piano cominciamo a girare. Il
match è più equilibrato, si gioca quasi sempre su di uno scarto di un paio di
punti al massimo. Dall’inizio della partita non mi sono mai seduto, urlo e
incito i compagni e, quando vedo arrivare i primi supporter, con Pasquale intoniamo qualche coro cercando
di non farci vedere dall’arbitro. Purtroppo il BKR tiene botta e si porta a
casa anche il secondo set per 25-22. Nell’intervallo la richiesta di Capitan Franci è unica e perentoria: “Possiamo per favore vincere sto cazzo di
set?!”
Detto, fatto! Rientrati
in campo non c’è storia, stavolta a nostro favore: sembriamo un bignami del
gioco, tutto fila, tutto torna. Babi
smista palloni con ostetricia precisione, recapitando i nascituri sulle esperte
mani di Michele Boscagli (EEE OOO),
il quale non si fa pregare a metterla di potenza. I “Buongiornissimo! Kaffèèè?!” possono attendere. Ad una certa si
risveglia anche Efrem che comincia a
infilarla da ogni posizione e angolazione, facendo imprecare sia gli avversari
che noi, che lo vorremmo sempre in queste condizioni. Ma Efrem, si sa, è così,
un po’ pirata e un po’ signore, come cantava Julio Inglesias in un famoso successo degli anni ’70.
Portato a casa il set
con un perentorio 25-15 giustamente pregustiamo il rimontone, e rientriamo in
campo galvanizzati. Ma ahimè il set appena passato si rivela un fuoco di
paglia, perché il BKR recupera subito il sangue freddo e ricomincia a macinare
azioni alla quale non riusciamo a ribattere. Quando ormai agli avversari
mancano pochi punti Franci mi
concede qualche minuto. Riesco a mettere un punticino di rapina, ma riesco
anche a mettere a fondo campo il servizio sul match point, facendo
materialmente finire la partita. 25-14 per loro, 3 set a 1.
Giro di saluti agli
avversari e ai nostri affezionati supporter e guadagniamo gli spogliatoi per
poi farci la meritata doccia. Nel frattempo cibi e bevande vengono predisposti
per il mitico terzo tempo, nella quale si stemperano gli animi e si socializza.
Meno contento il custode, che costringiamo ad orari poco ortodossi.
Le indicazioni che
cogliamo dopo questa prima partita sono quelle di una squadra nuova, che deve
imparare a conoscersi e ad affinare gli automatismi. Ma la strada è quella
giusta e la stagione è appena cominciata.
Bez La Grellia
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