Quinta giornata di campionato. L’Appiani tarda a vestirsi a
festa e noi ci ritroviamo randagi a vagare di trasferta in trasferta per le
strade di Ottobre. Cerchiamo sorrisi in qualche punticino che ci stacchi dal
fondo della lista. Cerchiamo la via per adattarci a questa nuova categoria. E’
un momento delicato, uno di quei momenti in cui ritrovi la bellezza dei precari. A 0 punti dopo 4 match, al posto di ansie,
castità e ritiri, ci sono danze un po’ attardate nella notte pre-paritita e
folle fiducia che alleggia nell’aria della tana spogliatoio, negli occhi di mister
Cerilli, fra i corpi mutandati dei compagni. Domenica 6, quartiere armistizio.
Alle 16.00 in punto le nuvole si diradano cagandoci addosso il caldo anomalo
che ci segue ogni maledetta domenica. La monetina vola. L’ascella è già pezzata
ed il fuori piano piano comincia a scomparire. Rimane solo il campo con le sue storie, i suoi segreti. Fischio egregio, alla guerra, si comincia!
L’Armistizio ci affronta guidando la classifica a punteggio
pieno. Ce ne facciamo presto una ragione e cominciamo a macinare buon gioco.
Doc e Miche lavorano al centro come un unico grande cervello che sgancia stimoli
al resto delle truppe e le conduce alla conquista degli spazi. 15’
discesa di Eleganza Carmine sulla sinistra , collo e bomba a lato. 16’
punizione dalla tre quarti fende l’aria, testa precaria sfiora. Al 18’ ci accorgiamo
soddisfatti che il campo è nostro, che gli avversari non sono pervenuti. Al 19’
prendiamo gol…. Lo prendiamo su un rigore a dir poco opinabile, ma protestare
non serve a nulla. Siamo sotto.
Ripartiamo. Ci arrabbiamo come caproni quando l’egregio non sanzione un
placcaggio su cavalier Perro ad un metro dalla porta e troviamo nella rabbia
quel qualcosa che mancava. Minuto 30, bevi manco Giacomin avanza baldanzoso
lungo la fascia di competenza, alza la testa e vede Vince dall’ altra parte del
campo. L’ariete scalpita, riceve, stoppa, sombrera di testa il 5 Armistizio e
fa partire una clusterbomb che sfiora i guantoni dell’estremo rivale e si
infila sotto la traversa. Che razza di gol! E’ pareggio! Botte, odore ed
improperi. Il primo termina 1 a 1.
Si riparte li dove avevamo lasciato, con capitan Pizzo rock
ed il guerriero Peppe Zizza che fermano sul nascere ogni offensiva
Armistizia, con Tega che più gli altri
schiantano, più macina chilometri di fascia. Col cavaliere davanti a far
reparto da solo ed Andreone, gigante buono, di nuovo fieramente a difendere la
sacra porta. I minuti passano, le compagini si allungano, ci vuole una situazione per sbloccare l’equilibrio ed arriva puntuale.
E’ il 15’ e l’ala rivale penetra l’area a sinistra, dribbla e si posa su ginocchio
granata franando al suolo. Fischio assordante e dito inquisitorio ad indicare
il dischetto del rigore. Di nuovo! Il 3 sulla sfera. Le mani del mister
tremano, quelle di Andreone inseguono ma non riescono ad intuire. 2 a 1 per
loro. Di nuovo sotto ed ora è più dura perché Galta ha previsto pioggia, perché
i nervi son tesi e i corpi stanchi. Ma ci proviamo, desideriamo. I supporter ci
conducono oltre i limiti delle nostre forze…non si può mica perdere per sempre! Minuto 24’. Manovra
corale dell’orchestra granata. La sfera rotola da una parte all’altra del campo
poi, d’improvviso, in verticale! Cavalier Perro stoppa, finita contro finta e si prepara a scoccare, ma il gomito largo del libero Armistizio si frappone. "Lo devi fischiare
signore, lo devi fischiare!" E l'egregio fischio in bocca e chiappe strette formalizza il terzo rigore della gara. Lo stesso Perro sul dischetto...attimi di attesa,
poi la corsa, l’estremo a terra, il pallone che gonfia la rete.
Festeggiamo
come se avessimo vinto l’Alerta. Esaurisco ringhiando le ultime forze e
barcollando raggiungo la panchina. Dentro la boa Garrinca detto Ortolan e poi la
vivacità furba di Vj! Resistiamo agli attacchi rivali che via via si fanno più
intensi. Rischiamo grosso in un paio di occasioni. Finiamo pure in 10 per un
doppio giallo a Zizza. Marco, il mastino, entra a masticar caviglie ed a difendere il fortino per gli
ultimi minuti. Spazza, tira, casca, corri. Uniti precari…come una cosa sola…fino
al fine, fino al triplice fischio.E’ fatta!
La vaga frustrazione per non essere riusciti a
vincere è spazzata dal profondo appagamento per il punticino che ci mettiamo in
saccoccia. Ci prendiamo per mano come bimbi e corriamo disadattati verso i
supporter. Risate porche e gioiose eresie ci accolgono, poi si canta tutti
assieme fino all’arrivo della pioggia. Che bellezza! Il primo passo è compiuto.
La via conduce alla salvezza e l’andatura è sempre quella, anomala e precaria, come il calcio che ci piace praticare!
IL COMMENTO DI MISTER CERILLI
"Abbiamo fatto una buona gara sotto il profilo del gioco e delle azioni. Il pareggio è più che meritato, potevamo ottenere anche qualcosa in più, ma va bene cosi perchè ho visto che la squadra è cresciuta! Dobbiamo ancora milgiorarci perchè ne abbiamo le qualità. Se riusciamo a trovare un equilibrio da tanti punti di vista, dagli allenamenti, all'atteggiamento in campo, possiamo levarci delle belle soddisfazioni! La classifica in questo momento è un po' penalizzante perché il calendario non ci ha aiutati. Abbiamo incontrato finora squadre costruite per vincere, ma arriveranno anche squadre al nostro livello ed è lì che dovremo far vedere che non siamo una riga, ma che siamo una squadra!"
Avanti tutta precari! Grazie agli amici dell'Armistizio per l'apprezzatissimo terzo tempo offertoci a fine partita! Appuntamento a Domenica prossima ai campi del parco Brentelle per la sesta giornata di campionato!
Ama lo sport - odia il razzismo - tifa precario!
parole : Uarbo
immagini : Vale
la galleria fotografica completa della partita la trovi qu
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