E' nata una nuova sorella. Il suo nome è San Precario Welcome Team e Sabato 26 la presenteremo ai campetti del Carmine con una giornata di tornei, musica ed esibizioni!
Una giornata di sport concepito e praticato contro ogni forma di discriminazione!
Al link evento fb ed info utili:
Refugees Welcome - Sport for All
Di seguito la presentazione del progetto...
SAN PRECARIO WELCOME TEAM
Secondo l'OIM
(Organizzazione Mondiale per le Migrazioni) sono centinaia di migliaia le
persone in fuga nel mondo. Che il fenomeno migratorio abbia assunto oggi i
caratteri dell’emergenza è fuori discussione. Nei primi 8 mesi del 2015 sono
morte circa 2000 persone nella sola area che cinge i confini italiani.
Ogni territorio è chiamato a fare la sua
parte davanti a questo dramma, ragionando oltre lo sterile dibattito fra
accoglienza e respingimenti. Immaginando progettualità capaci di offrire
prospettive a chi trova rifugio nei nostri territori assieme a chi questi
ultimi li ha sempre vissuti. Il punto centrale è questo! Condividere uno
spazio, un territorio significa immediatamente condividerne le problematiche e
le esigenze che sono le stesse al di là del colore della pelle o del paese di
provenienza. Bisogna essere consapevoli di ciò per comprendere quanto sia
sterile la logica che vincola l’accesso ai diritti alla infame contrapposizione
fra nativi e stranieri, fra italiani e rifugiati. I diritti sono di tutti e
l’accesso allo sport è uno di essi.
San Precario Welcome Team nasce in
questo contesto come una piccola, ma decisa risposta all’emergenza migratoria
che ci troviamo ad affrontare ed all’emergere di nuovi e sempre poveri razzismi
che legano ad essa la propria fortuna. Una squadra di calcio a cinque che
attinge la propria rosa dai percorsi di accoglienza fra i più virtuosi, attivi
nel nostro territorio. Una squadra che fa dell’eterogeneità la propria
caratteristica portante. Studenti, migranti, precari. Ragazzi provenienti da
tutta Italia e rifugiati appena giunti sulle nostre coste, tutti assieme a
dimostrare come quelle differenze di etnia, religione, cultura che tanto
spaventano alcuni, siano in realtà oggi una fra le più grandi ricchezze che
abbiamo fra le mani.
Lo
sport è in questo quadro un’arma dall’infinito potenziale perché è pratica
aperta ed inclusiva, naturalmente tesa ad implodere le discriminazioni. Perché
è linguaggio universale la cui struttura portante è proprio l’incontro fra i
diversi. Perché è voglia di trasformare oltre che di accogliere, di
contaminarsi oltre che di essere solidali. Ed è proprio attraverso lo sport che crediamo sia possibile aprire uno spazio di riflessione e trasformazione attorno all'emergenza migratoria che attraversa i nostri territori.
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