La polisportiva pallalapiede ha appena compiuto un anno di vita. Fra complessità e grandi soddisfazioni ha percorso il cammino verso la propria maturità portando a termine splendidamente la prima stagione sportiva, conquistando il terzo posto in classifica e vincendo pure il premio disciplina…alla faccia degli stereotipi! Merito dei ragazzi che compongono la squadra e di tutti quelli che, a titolo volontario, ognuno con le proprie capacità, hanno permesso ad essa di muovere ogni passo. Davanti agli egoisti, ai gufi e ai disillusi, Pallalpiede si appresta oggi ad iniziare una nuova annata che siamo certi sarà un successo.
Il problema è che a causa di motivi che non riguardano la passione che abbiamo ricevuto e provato a contraccambiare, né la voglia ancora intatta di dare un contributo, ci troviamo in posizioni che pongono una certa distanza. Siamo venuti a conoscenza che la nostra collaborazione per la stagione che sta per cominciare non è a tutti gradita. Così abbiamo deciso di zittire le nostre rimostranze e farci da parte. Non farlo significherebbe danneggiare un progetto a cui noi stessi abbiamo dato vita. La consideriamo una beffa certo, ma la affrontiamo con animo sereno perché abbiamo una smisurata stima verso i detenuti e verso chi li sta accompagnando alla scoperta della bellezza semplice eppur miracolosa di un certo tipo di sport. Crediamo che progetti simili possano nascere grazie a chi li vive ogni giorno sulla propria pelle e possano crescere grazie alla loro passione, non certo a chi ha il compito di gestirla! Non siamo quei vecchi teoreti che con la scusa di emancipar gli esclusi finivano per educare loro ed emancipar se stessi. Lasciamo volentieri ad altri questa particolar mansione… noi preferiamo giocare.
Ed è proprio perché lo facciamo seriamente che vogliamo porgere il nostro saluto a Pallalpiede, orgogliosi del cammino fatto sin qui, nella speranza che siano ancora molti i chilometri lungo il sentiero che questo team ha davanti a sé. Non ci resta che ringraziare la figc e la direzione carceraria per la lieta collaborazione e l’utile sostegno e fare un grande in bocca al lupo a mister Bedin ed ai calciatori, con cui abbiamo condiviso gioie e dolori e da cui abbiamo avuto modo di imparare cose che nessuna scuola ti può insegnare. Vogliamo fare loro l’augurio che crediamo più importante, quello di trovarci prima o poi fuori dalle mura, dentro uno stadio vero, per realizzare insieme un altro modo possibile di concepire e praticare lo sport!
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