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lunedì 24 agosto 2015

SAN PRECARIO calcio a 11, si ricomincia!

di Leo Pilla

Domenica sera, la mezzanotte è vicina, aria di fine estate in città, o per lo meno di vacanze finite. La maggior parte domattina torna a produrre, ligi al dovere che impone le sue scadenze e i suoi termini perentori, la società che impone le sue regole. Chi torna sul posto di lavoro, chi comincia a preparare la sessione di esami all’Università. Chi fa ritorno a casa da lidi lontani e chi invece non si è mai mosso.

Ricomincia anche la stagione calcistica, quest’anno prestissimo, i primi allenamenti, la Coppa Veneto, il campionato di Seconda Categoria. Nel giro di due settimane si rientra a regime e bisogna rimettersi presto in forma, perché come insegnano i bravi maestri di sport, i punti valgono tanto ad inizio quanto a fine stagione.

I precari si sono già ritrovati mercoledì scorso, dimezzati, tante facce nuove al campo di allenamento del Monti, metà velodromo e metà campo di calcio. Tante storie, tutte da scoprire, tanta voglia di giocare a calcio, quella di correre la si tira fuori insieme, in gruppo tutto diventa più facile. Il nuovo mister Franco Cerilli guarda attentamente, l’occhio è esperto, basta poco per capire le cose fondamentali.




Quest’anno la stagione sarà lunga: 30 partite di campionato, la coppa che inizia già mercoledì sera. Da domani si inizia a fare sul serio, si ritorna a respirare calcio, ad annusare il prato verde, appena umido, perfetto per calzare gli scarpini e ricominciare a saltare, correre, scattare, cambio di direzione, finta e tiro in porta! 

Rientra dalle vacanze anche Arlen e mò sò cazzi… bisogna concentrarsi su se stessi per un paio d’ore tutte le sera, testa alta, guardare dritto avanti, magari anche per terra, ma respirare bene, a pieni polmoni, naso-bocca-fuori e “sputare sangue”. In preparazione bisogna tirare fuori tanto, è una sfida con te stesso prima che contro il resto del mondo. Credo che la fatica nobiliti l’animo e ne esalti la sua parte vera, la parte legata alla necessità di conquistarsi la propria dignità, il rispetto di te stesso come valore fondamentale nell’approccio verso il prossimo. La passione, la voglia di farsi vedere dal nuovo mister, di conquistarsi la fiducia dei compagni che stringono i denti insieme a te, la convinzione di ritagliarsi uno spazio importante in squadra. Per chi fa sport da anni tutto ciò può apparire automatico, invece non è scontato riconfermarci a noi stessi. Gli anni passano, corriamo dietro a un pallone che rotola, l’intento è quello di coordinarsi in gruppo, di remare dalla stessa parte per ottenere il risultato di muovere la palla intorno a noi in modo sensato, con il fine di centrare l’obbiettivo di metterla nel sacco e di compattarci come si deve quando la palla ce l’anno gli avversari.

Intanto il debutto stagionale in coppa incombe, vediamo come ci arriviamo. Giochiamo di sera, mercoledì 26/8, alle h. 20.30, in casa, ma nel campo dell’Atletico 2000, quello a Terranegra, dove abbiamo giocato l’anno scorso, sempre in coppa, sempre di sera. Si, quel campo lì, dove ci sono le tribune in ferro, dove accadde che degli ominidi vestiti da tifosi insultarono l’arbitro di colore, dove si perse 0-1. Certe scene non dovrebbero mai accadere e non solo su un campo di calcio.

AMA IL CALCIO, ODIA IL RAZZISMO, SUPPORTA SANPRECARIO!

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