di Leo Pilla

Ricomincia anche la stagione calcistica, quest’anno prestissimo, i primi allenamenti, la Coppa Veneto, il campionato di Seconda Categoria. Nel giro di due settimane si rientra a regime e bisogna rimettersi presto in forma, perché come insegnano i bravi maestri di sport, i punti valgono tanto ad inizio quanto a fine stagione.
I precari si sono già ritrovati mercoledì scorso, dimezzati, tante facce nuove al campo di allenamento del Monti, metà velodromo e metà campo di calcio. Tante storie, tutte da scoprire, tanta voglia di giocare a calcio, quella di correre la si tira fuori insieme, in gruppo tutto diventa più facile. Il nuovo mister Franco Cerilli guarda attentamente, l’occhio è esperto, basta poco per capire le cose fondamentali.
Quest’anno la stagione sarà lunga: 30 partite di campionato,
la coppa che inizia già mercoledì sera. Da domani si inizia a fare sul serio,
si ritorna a respirare calcio, ad annusare il prato verde, appena umido,
perfetto per calzare gli scarpini e ricominciare a saltare, correre, scattare,
cambio di direzione, finta e tiro in porta!
Rientra dalle vacanze
anche Arlen e mò sò cazzi… bisogna
concentrarsi su se stessi per un paio d’ore tutte le sera, testa alta, guardare
dritto avanti, magari anche per terra, ma respirare bene, a pieni polmoni, naso-bocca-fuori
e “sputare sangue”. In preparazione bisogna tirare fuori tanto, è una sfida con
te stesso prima che contro il resto del mondo. Credo che la fatica nobiliti
l’animo e ne esalti la sua parte vera, la parte legata alla necessità di
conquistarsi la propria dignità, il rispetto di te stesso come valore
fondamentale nell’approccio verso il prossimo. La passione, la voglia di farsi
vedere dal nuovo mister, di conquistarsi la fiducia dei compagni che stringono
i denti insieme a te, la convinzione di ritagliarsi uno spazio importante in
squadra. Per chi fa sport da anni tutto ciò può apparire automatico, invece non
è scontato riconfermarci a noi stessi. Gli anni passano, corriamo dietro a un
pallone che rotola, l’intento è quello di coordinarsi in gruppo, di remare
dalla stessa parte per ottenere il risultato di muovere la palla intorno a noi
in modo sensato, con il fine di centrare l’obbiettivo di metterla nel sacco e
di compattarci come si deve quando la palla ce l’anno gli avversari.
Intanto il debutto stagionale in coppa incombe, vediamo come
ci arriviamo. Giochiamo di sera, mercoledì 26/8, alle h. 20.30, in casa, ma nel
campo dell’Atletico 2000, quello a Terranegra, dove abbiamo giocato l’anno
scorso, sempre in coppa, sempre di sera. Si, quel campo lì, dove ci sono le
tribune in ferro, dove accadde che degli ominidi vestiti da tifosi insultarono
l’arbitro di colore, dove si perse 0-1. Certe scene non dovrebbero mai accadere
e non solo su un campo di calcio.
AMA IL CALCIO, ODIA
IL RAZZISMO, SUPPORTA SANPRECARIO!
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