Terza giornata di ritorno. Sfida delicata. Veniamo da un
periodo tribolato, fatto di infortuni ed assenze. Un poco di fatica a macinare
il nostro gioco, un poco di costipazione nella testa. Peccato che davanti a
noi ci sia una delle squadre più in forma del momento . Compagine giovane , educata al moderno calcio palla a terra e reduce da tre vittorie consecutive. Sarà
dura . E’ un aria silenziosa a suggerirlo . Aleggia fra le nuche pelose dei
compagni impegnati nella corsa pre-partita. Alle 15.00 in punto siamo schierati.
Al centro un egregio in evidente post-serata e davanti il folto e amico gruppo di
supporter a dar voce e colore al grigio che circonda il campo.
Applausi e scaramanzia, foto di rito e ricordi. Triplice fischio. Avanti
precari. Vigonza – San Precario è cominciata!
I primi 10' sono equilibrati. Ci studiamo come bestie timide
in attesa di ciò che ci aspetta, ma dopo
due aggiustamenti tattici gli avversari scalano la marcia .Piccoli , veloci ,
compatti , i calciatori del Vigonza ci sfilano a fianco macinando buone trame e
minacciando in più occasioni la sacra porta. Resistiamo , ma facciamo gran
fatica a centro campo e non riusciamo a tener la palla alta. L’occasione più
ghiotta arriva a metà tempo ed è per gli avversari. l'11 rivale si esibisce in un
doppio sombrero , conquista libertà nell’area piccola, , riceve gli applausi
dei nostri supporter, ma invece di
sfondare la porta abbozza un pallonetto che finisce alto. Al 30’ su buon lancio
di Vj detto Viegi , Julian Ross si infila in area ma disturbato cade a terra. Si
spera nel rigore e invece niente. Al 40’ domina l’affanno ed il fischio di fine
tempo è accolto come una liberazione.
Conquistiamo mogi il nostro spogliatoio dove proviamo a
risvegliare i muscoli calando frutta e zuccheri e a ritrovare negli sguardi
quel po' di desiderio che ci manca. La
strigliata di mister Macco servirà forse da miccia, il quarto d’ora passa in fretta
. Di nuovo fuori , sopra questo gibboso campo di battaglia, ad affrontare la
ripresa.
E come ogni ripresa, grazie forse alla preparazione made in Arlen , vediamo gli avversari calar fisicamente mentre noi continuiamo a macinare manco fossimo nati podisti. Cosi accade che interrompiamo con più facilità la
manovra rivale e ci catapultiamo verso quella porta che nel primo era rimasta
miraggio. Ma , banalità delle banalità, proprio nel momento in cui sembriamo
uscire dalla fossa , subiamo la mazzata! Il Vigonza n.9 batte dalla tre quarti una rasoiata a fil di
terra . Il gigante buono Antonio respinge , ma sulla ribattuta si invola rapace l'altra punta , che ribatte sola in porta ed insacca.1 a 0 per loro
Shock psicologico . supporto dagli spalti. Ci ribaltiamo in
avanti sfruttando le forze fresche di Lello subentrato ad un generoso
Pinturicchio Galtarossa. Al 20’ palla di Doc sulla destra , cavalcata mo di
caterpillar di Tega sulla fascia, tiro respinto , ci prova Ross, respinto ,
di nuovo Tega , tiro e palla alta. Sonori , corali improperi. Si riparte . Da
destra a sinstra , D’Ettorre e l’ariete Vince provano a trovare lo spiraglio.
Al 30’ palla lieve verso Checco Barba che
dal limite fa partir la bomba. Alta sopra la traversa. Al 35’ sento i
crampi sui polpacci, vecchiaia che cresce dentro , ma al 37’ me li dimentico
quando vedo Lello entrare in area e guadagnare fragorosamente il fango su
strattone del centrale Vigonza. Il fischio sa di liberazione . Calcio di rigore.
L’estremo rivale si lecca i
baffi osservando l'indecisione precaria sul nome del tiratore. L’ignoto precario, l’omertà è obbligo solidale, si presenta sul
dischetto. Palla bassa a sinsitra , parata e rilanciata lontano. E ‘ forse
l’ultimo segno. Oggi non va! Nemmeno l’estro di Mirko Mertens frizzarin riesce
a cambiare l’inerzia della gara ed anzi , rischiamo di pigliarlo in ripartenza
e ci salviamo solo grazie agl’interventi epici di capitan Pizzo d’oro , Carlo
il barbuto ed eleganza Carmine.
E' finita . Osserviamo gli avversari mentre corrono verso le
tribune a riscattare applausi meritati dai nostri supporter… un mondo oltre,
loro vincono sempre! La sconfitta giunge amara e meritata , ma nessun dramma !E’ la
natura precaria che riaffiora costringendoci a ballare , sempre privi di certezze,
partita dopo partita, giornata di festa dopo giornata di festa. La prossima
Mercoledì in serale allo stadio di Terranegra per gli ottavi di coppa Padova!
"Love football , hate racism e forza saNpre!"
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