
L’obiettivo è raggiunto, alle 20. 15 siamo davanti alla
palestra, le luci sono ancora spente e gli avversari devono ancora partire da
casa. Cominciamo a chiederci se siamo
nel posto giusto al momento giusto o se abbiamo sbagliato qualcosa.
La neve ricopre ancora gli angoli delle strade e i giardini
e, dopo la classica cicca pre-partita,
il freddo pungente ci spinge a cercare l’entrata. Dopo una mezz’ora
abbondante arrivano gli avversari.
La palestra è all’interno di una scuola, i bagni ricordano
un po’ un vecchio ospedale psichiatrico e le sbarre appena fuori dalla porta dello
spogliatoio non aiutano a farsi un’idea diversa.
Ci cambiamo e saliamo in palestra, le righe dei vari campi
aumentano la confusione che già ci caratterizza e ci rendiamo conto che, oltre
ad essere arrivati con 45 minuti di anticipo, abbiamo anche dimenticato i
palloni e le borracce... per fortuna per giocare servono solo le divise e i
documenti e quelli ci sono!
Gli avversari ci prestano qualche pallone per il
riscaldamento e iniziamo a correre qua e là cercando di mantenere la
concentrazione. Nori è finalmente tornata e preoccupata per averci lasciato
quasi 2 mesi di autogestione inizia a darci consigli e a mostrare le posizioni
sulla classica lavagnetta da coach.
La formazione è quella classica. Gli avversari sembrano
potenti e decisi.
Il primo set è infinito. La lotta è punto su punto. Capiamo
subito che non sarà una passeggiata, ma dopo le dimissioni del papa può
succedere di tutto. Perdiamo 29 a 27, ma entriamo in campo ancora più convinti
nel secondo set. I parziali sono altissimi, il secondo set finisce 25 a 23,
questa volta per noi. Vinciamo il terzo set con fatica e il quarto ci regala il
match. Siamo esausti, ma felici.
Facciamo pochi errori, ma la cosa più importante è che giochiamo
con il cuore. Quasi non ci crediamo neanche noi, ma una trance agonistica ci
pervade e quasi posseduti combattiamo una partita difficile, con degli
avversari che sanno il fatto loro.
Nori non ci può credere che l’autogestione e i vari
infortuni ci abbiano fatto così bene e subito ci offre un sacrosanto mojito che
ancora dobbiamo riscuotere.
Raggiungiamo il secondo posto in classifica dietro le due
capoliste a pari punti. Grande
prestazione della Sanprecario, peccato ci siano pochi testimoni per poterlo
raccontare!
Belli e bravi. Sanprecario.
di : F.Masserdotti
di : F.Masserdotti
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