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mercoledì 20 febbraio 2013

SALBORO 1 - SAN PRECARIO 3



                                                                                                     

Ancora mi frulla nella testa il ricordo del trasfertone serale a  S.Angelo , nel primo Giovedi di Febbraio , da cui portiamo a casa un punticino grazie all’ imperioso stacco di testa dell’ariete Pilla…ma sono passati dieci giorni , sembra un altro mondo, ed un poco, in effetti,  lo è.  Di mezzo è successo di tutto: 20 centimetri di neve, il papa in cassa integrazione,  mezza classe dirigente italiana al gabbio , pioggia di meteore sulla Russia…il tutto condito dalle supercazzole elettorali che rimbalzano da una parte all’altra dello schermo e dunque pure della nostra testolina. Tragico epilogo di questo teatrino ,i tre colpi di pistola con cui Pistorius infrange la propria moderna maschera da eroe e si rivela uomo  purtroppo comune,  frustrato, femminicida…quasi a dire a tutti quanti che oggi giorno per le favole non è rimasto spazio.   
                          
Ma poi , a guardare bene, le favole ci sono ancora: ad esempio c’è lo “Scup” che dopo nemmeno 20 giorni dallo sgombero rioccupa a Roma la propria storica sede in barba a squali , disillusi e speculatori …ad esempio  ci siamo pure noi , la nostra felice corsa, gli sguardi grintosi dei compagni, la voglia di vincere che piano si fa spazio fra le nostre insicurezze e guida la crescita di sta Polisportiva, battaglia dopo battaglia, fino alla nostra meta: un età  matura. Buone premesse alla sfida di oggi, il recupero della 7^ di andata, Salboro - Sanprecario.

Cominciamo il riscaldamento accompagnati da un timido sole ed alle 15.00 ci ritroviamo schierati . Saluto ad arbitro ed avversari. Vinco il gioco della monetina( credo sto anno sia la prima volta): palla loro, campo nostro. Egregio fischio, comincia la guerra. Le squadre si studiano per i primi minuti, ma dopo poco l’inerzia è nostra. D'altronde a difendere la sacra porta c’è la miglior difesa del campionato, guidata per l’occasione, da Fabio: ” Sior marchese” di nuovo in dolce attesa. Ai suoi ordini il pizzo d’oro Pippo ed il guerriero Sebastiano che al 20, causa ginocchio claudicante lascia posto al Rasta big. 25’ Ferra dribbla due uomini e fa partire un  cross che per poco Doc Solmi non scorreggia in porta. 30’ punizione di Eder , l’ariete Pilla impatta di testa sfiorando la traversa;  è il preambolo al gol. 40’ Gibbo lotta come un leone a centro campo, spinto perde l equilibrio, sbraccia, ma prima di cadere serve un liftato a Samuel :la puteeenz!  Campo aperto per lui e  progressione animale, sguardo al portiere e poi taac..palla rasoterra vicino all’ angolino. 1 a 0 appena prima del fischio di fine tempo. Quello che ci voleva!

Thè caldo. Spogliatoio silenzioso. Ghiaccio a go go per tamponare le ferite ed acqua in faccia come un placebo contro la stanchezza. Proviamo a mantener la calma, a sinistra entra Jonny  per Ferra ammonito. Si ricomincia.

Fra un calcione ed un improperio si arriva ai 10 minuti centrali del secondo: confusionari, quasi surreali , certamente decisivi. Al 15’ su calcio d’angolo, Gibbo viene atterrato in area . Rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo. Il sior marchese spiazza il portiere, 2 a 0 e dieci contro undici. Sembra chiusa ed invece no. 5 minuti dopo sempre il sior marchese atterra in area il vivace n.7 avversario.Rigore: Il 10 mette a segno e ci si ritrova 2 a 1. Qualche minuto d’ansia, poi, al 25’ , Johnny frana in area agganciato dal 2 avversario che,  già ammonito , viene cacciato fuori. Lo stesso Jonny si piglia la responsabilità del 3^ rigore in 10 minuti e nonostante l’intuizione del n.1 del Salboro insacca il 3 a 1 per noi…”from Colombia with love”. Sopra di due in 9 contro 11 la partita si avvia a conclusione. L’atmosfera è talmente tranquilla che Doc Solmi non viene nemmeno ammonito, ed è la vera sorpresa di giornata.Festoso saluto al folto grappoli di tifosi sugli spalti.

 Rientriamo in spogliatoio. La gioia ed i due fusti di birra gentilmente offerti dal gigante buono Andreone seppelliscono le inibizioni. Si levano i cori, piselli danzanti, le mani tengono il ritmo ed i corpi si uniscono e scompaiono nel vapore denso delle docce immergendosi in un’ appagata e molesta ritualità celebrativa.Si vince precari. Si vince ancora. E la scia positiva si allunga e ci permette di rimanere lì, in alto, a lottare per qualcosa di più di un campionato dignitoso, ma senza esaltarsi e con i piedi ben ancorati a terra. ….siamo e rimaniamo anomalia nello scenario malaticcio del piccolo grande calcio moderno. Siamo e rimaniamo il progetto che rappresentiamo, quello di un calcio sano, inclusivo, antirazzista, in cui la vittoria rappresenta un desiderio e mai un obbligo ossessivo…siamo e rimaniamo Cenerentola e continuiamo a percorrere sereni , uniti, sorridenti, il cammino verso la nostra mezzanotte!  

Forza precari avanti tutta!



di : S.Carbone

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