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martedì 29 gennaio 2013

VIGONZA 1 - SAN PRECARIO 2


E’ sempre bello veder arrivare i precari al campo. Occhi assorti, sguardi e capelli persi ancora dentro i sogni. I  sorrisi stampati danno espressione al  letargo domenicale, ma è una strategia, che seppur involontaria,  produce nell' avversario la presunzione di superiorità , la tranquillità di chi prevede facili vittorie. E che spettacolo vedere in loro la sorpresa , quando ci trasformiamo da multiculturale banda di reietti a lottatori, uniti dalla voglia di far volare l’anomalia che siamo, la nostra grande famiglia, la Sanpre!



14.30 fischio d inizio: davanti a noi il Vigonza, 5  forza del campionato , ed un campo in cui sprofondare nel senso letterale del termine. 
C’è il sole, buon segno.
Al 3' è già calcio d angolo per loro: urla caprine si levano dall' area, diversi corpi franano al suolo.Le braccia si alzano verso l’ arbitro come in una danza rituale votata al non senso e conclusa dal nostro Andreone che prende la palla in mano e  con nonchalance la appoggia nella propria porta…
Disagio, non c’ho capito niente, l unica cosa certa è che siamo 1 a 0 per loro.
Da qui comincia la nostra trasformazione: muso duro e concentrazione, piano piano conquistiamo terreno , liberiamo spazi , concludiamo in porta fino a che  al 30’ circa, il buon Samuel  detto “la putenz” stoppa sulla trequarti e passa ad un Gibbo in eccellente stato di forma. Questi lascia sul posto l' ultimo difensore avversario e con un diagonale perfetto buca il portiere e pareggia i conti siglando il suo terzo gol consecutivo. Accenna ad un sorriso , il secondo buon segno! Dieci minuti di battaglia poi, al 40’, la palla arriva sui piedi di Eder  . Muove i primi passi e sembra cominci la musica. La segue con il ritmo nel sangue danzando sul fango come se fosse parquet…salta 1,2 ,3 ,4 uomini e poi la fiocina li dove il portiere non può arrivare…supporter in visibilio, la squadra lo sommerge….2 a 1 per noi ed  Il primo si chiude qui.


Il  secondo è na guerra, parola d ordine: profondo fango. Il campo è pesante e le gambe ne risentono , ma la voglia di vincere no, dunque si lotta e alla grande! The Big rasta guida la difesa con autorità , Bruno e Seba, combattenti delle due Sicilie, eseguono i suoi ordini alla lettera.  A centro campo più che correre ci trasciniamo fra tackle e colpi di testa che lasciano sgommate dai colori ambigui sulla fronte. Ma il tempo passa e loro cominciano a farsi prendere dai nervi , ad inveire contro l’ arbitro che estrae gialli come coriandoli a carnevale…Noi no, abbiamo imparato. Noi lottiamo a testa bassa e ci godiamo i frutti del fiato risparmiato. L occasione più ghiotta per il Vigonza  arriva al 20 , diagonale ravvicinato neutralizzato dall’ ottima risposta del gigante buono : Andreone . Rilancia verso Samuel che stoppa dribbla e fa partite una bomba deviata in angolo dal portiere avversario . A colpo risponde colpo, per un durata che sembra infinita. E quando in molti son sul punto di esalare l ultimo respiro, la mano dell’ egregio si alza al cielo ed indica la meta: 3 minuti di recupero. Manca poco! Tiriamo fuori le ultime forze e resistiamo compatti fino al triplice fischio. Il 2 a 1 è bloccato, espugnata Vigonza.


Che dire?

Il terzo utile consecutivo ci scaraventa fuori dalle zone basse con due partite in meno rispetto alle dirette concorrenti. E che bello è vincere cosi? Andare sotto e poi lottare , uniti ai propri compagni come una cosa sola, tutti sporchi di fango come porci, con la voglia negl’ occhi e l orgoglio dell’ anomalia a muovere i corpi, fino alla vittoria.  Difficile descrivere...son sensazioni, profondo appagamento e bei pensieri......e non c’è streaming ne premium che tenga perché precario è precario e questo è il calcio giocato…ed è il calcio che amiamo di più.

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