
Sanprecario - Diemme
Componenti 1-3
Absolut volley-
Sanprecario 0-3
Due partite in una settimana potrebbero sembrare niente per
chi pensa che nel volley tanto stai fermo. Non è che devi correre o muoverti
troppo. Bè non è esattamente così. La fatica si sente sulle spalle, sulle gambe
e sulla schiena e si sente anche dentro la testa.
Mercoledì le cose non sono andate benissimo. La neve, per
quanto romantica, ha impedito l’arrivo dei molti supporter che sicuramente
sarebbero venuti a sostenerci . Diciamo
che ogni tanto ci succede una cosa strana in campo. I cervelli si spengono e a
malapena capiamo dove siamo. Così gli avversari giocano sui nostri errori e noi
facciamo ben pochi punti. E’ vero che il nostro macina-punti ha solo una mano a
disposizione, che il Portogallo ci ha rubato giusto un paio di giocatrici e che
la nostra allenatrice è ancora a Cuba, ma potevamo senza dubbio fare di meglio.
Ma parlerei piuttosto di Giovedi. Stanchezza a
parte la testa ha retto! Un secco 3 a 0 ci risveglia gli animi e la
voglia di stare in campo. Giacomo è tornato già in piena forma
e dispensa consigli, fa alzate in tuffo e fa schiacciate da primo della classe.
Giochiamo punto dopo punto, siamo più sicuri in difesa, collaboriamo e proviamo
a sentirci squadra, in campo come fuori dal campo. Alfredo, quando si
ricorda che siamo in palestra, salta come una gazzella e spaventa gli avversari
con delle bombe terra aria (tranquilli, non sono armi che utilizzeremo nei
prossimi cortei). L’ultimo set possiamo addirittura permetterci tre cambi, cosa non facile nelle partite di pallavolo e, anche se con un po’ di suspance, riusciamo a chiudere una bella partita.
Non giochiamo in casa, ma abbiamo le cose per fare il terzo tempo, che abbiamo saltato la sera prima causa maltempo. Prendiamo la soppressa, apriamo le birre e ci ritroviamo a chiacchierare con i nostri avversari, giovani e grintosi, che apprezzano e ringraziano.
Non giochiamo in casa, ma abbiamo le cose per fare il terzo tempo, che abbiamo saltato la sera prima causa maltempo. Prendiamo la soppressa, apriamo le birre e ci ritroviamo a chiacchierare con i nostri avversari, giovani e grintosi, che apprezzano e ringraziano.
Dopo la giusta rabbia agonistica ci ricordiamo chi siamo e
che senso ha giocare nella Sanprecario.
Quando c’è una squadra e vedo le persone lottare, per
vincere, per loro, per i compagni, per i tifosi, scopro una forza che non
sempre le persone sanno di avere. Vedo sudore, fatica, sofferenza e gioia.
Litigi, scazzi, amicizia e rispetto. Penso che tutti dovrebbero sapere cosa
significa soffrire per i propri compagni, quando non si sta giocando, soffrire
e gioire con loro quando invece si scende in campo. Condividere lo spogliatoio,
parte della tua vita, alcuna delle tue serate, l’impegno per migliorarsi e la
sana competizione che rende lo sport avvincente.
Lo sport più in generale, il volley per quanto mi
riguarda, l’idea di squadra, di lotta, di sofferenza e gioia continua ad
emozionarmi e a rendermi felice. Non è sempre facile e a volte non si ha la
forza per lottare o per credere in qualcosa, ma quando puoi rispecchiarti negli
occhi dei tuoi compagni, dei tuoi amici, ritrovi la voglia di soffrire e
sorridere con loro, perché è così che dovrebbe essere.
Insieme, uniti, con un obiettivo, che per noi ultimamente
prende sempre più il nome di “libertà”, nello sport e nella vita.
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