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mercoledì 23 ottobre 2019

BARCELLONA: SPORT, PROGETTI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


La Polisportiva Sanprecario, con la Cooperativa GEA, il Quadrato Meticcio e ASSIST - Associazione Italiana per i diritti delle atlete, ha partecipato a due giorni di convegni presso l'Institut Nacional d'Educació Física de Catalunya (INEFC), a Barcellona.

La città ci ha accolto con uno spirito guerriero. Dopo i 100 anni di carcere inflitti ai leader indipendentisti catalani, sono esplosi scioperi, occupazioni e cortei di massa. Le sirene nella notte ci hanno permesso di comprendere quanto grande fosse questa mobilitazione, che non abbiamo direttamente incrociato nei nostri due giorni di permanenza.


Siamo arrivate verso le undici di martedi 15 ottobre e, dopo la birretta di rito, siamo andate a dormire per prepararci a due giorni intensi e pieni di spunti di riflessione su sport e diritti umani, inclusione e lotta contro ogni discriminazione.

Mercoledi mattina ci siamo ritrovate in questo mondo fantastico: l'università per lo sport di Barcellona è di fianco allo stadio Olimpico ed è una struttura gigantesca con decine di campi interni per il basket, il calcio a 5, il volley, la ginnastica e una parte esterna ancora più imponente con campi da rugby, calcio, beach volley e chi più ne ha, più ne metta. Un’abbondanza di spazi e campi ed un legame strutturale fra pratica sportiva e formativa, a cui in Italia, purtroppo, non siamo proprio abituati.

Entriamo nell'aula predisposta per la prima giornata di convegno, ci propongono un traduttore inglese-catalano e ci sediamo in attesa. Ci rendiamo subito conto che la composizione è veramente eterogenea, le persone arrivano da tutta Europa e non solo: ci sono rappresentanti del Sud Africa e di Haiti. 
Il primo giorno di congresso è dedicato alla chiusura del progetto PLAY (Peer Education, Leadeship, Action, Youth) finanziato dall'Erasmus + Sport, che ha come partner associazioni provenienti da Finlandia, Italia, Slovenia, Spagna e Inghilterra.

Nella prima metà delle giornata, dopo la presentazione del progetto, ogni realtà ha mostrato il suo lavoro e sono state portate le differenti esperienze internazionali che trattano di sport, educazione, inclusione e volontariato.
Per l'Italia, oltre a una rappresentante del CONI, ha parlato Luisa Rizzitelli per Assist, che ha zittito la platea dopo aver spiegato come in Italia le atlete non hanno alcun diritto e sono, per legge, costrette al dilettantismo sportivo.

Dopo la pausa pranzo, di cui tutti noi italiani eravamo poco soddisfatti, ci siamo spostati all'interno di una delle enormi palestre dell'Università e le realtà del progetto Play hanno presentato il proprio lavoro,  realizzato con i bambini, proponendo una parte pratica dimostrativa a cui abbiamo partecipato attivamente.

Alla fine di questa lunga giornata ci siamo spostate verso plaça d'Espanya, per fare una passeggiata e poi raggiungere il resto delle persone ad un aperitivo organizzato post convegno. Ci siamo divisi, qualcuno ha visto la Sagrada Familia, qualcun altro ha fatto un doppio aperitivo. Barcellona offre luoghi quasi magici, che ci fanno dimenticare per un attimo la situazione tesa in città.

La mattina arriva velocemente e ci muoviamo di nuovo verso l'Università Sportiva di Barcellona.
Siamo un pò strette con i tempi ma riusciamo a vedere la prima parte del congresso "Sport e cooperazione internazionale", che si apre con Nelson Mandela: "Sport has the power to change the world, it has the power to inspire. It has the power to unite people in a way that little else does.  It speaks to the youth in a language they understand. Sport can create hope where once there was only despair "
Si parla di cooperazione internazionale, dello sport all'interno di progetti di pace e vengono presentati i 5 tavoli che nel pomeriggio discuteranno insieme alcuni temi: progettazione e progetti di valutazione, metodologia, formazione, genere e reti/azioni internazionali e politiche pubbliche.
Noi siamo iscritte al tavolo sul genere e c'è il nostro poster che descrive la tesi "Gender and sport in discussion. a qualitative research path with girls and boys from padua" a fianco di molte altre realtà internazionali.  Purtroppo dopo la pausa pranzo dobbiamo partire, per arrivare in tempo all'aeroporto, ma Alice Bruni, amica e rappresentante di GEA, presenta il poster per noi, riscuotendo un discreto successo e anche qualche domanda.

Anche se in ritardo, per l'ora di cena siamo di nuovo a Padova, con la testa piena di informazioni, di idee e di stimoli, con la rinnovata consapevolezza dell’enorme potenziale di trasformazione sociale legato alla pratica sportiva e la convinzione che la condivisione è una forza e che solo insieme si può realmente cambiare qualcosa.




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