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mercoledì 23 maggio 2018

SAN PRECARIO SPORT FESTIVAL. GRAZIE A TUTTI!


Galleggiamo ancora nella schiuma dell’onda anomala che ha travolto la terza edizione del San Precario Sport Festival. Smontando le strutture cogliamo i sentieri segnati dai piedi di alcune migliaia di persone che dal bar si dirigono ai dibattiti, dai campi sportivi fino al palco dei concerti. Non riusciamo a distinguere da che etnia, religione o ceto sociale provengano le orme. Cogliamo solo la direzione comune che hanno percorso...

Il festival è stato un successo che non misuriamo su un dato di presenze. Questo festival non è stato un'offerta di un numero imprecisato di organizzatori ad un numero imprecisato di utenti ma un flusso di relazione creativo, confusionario e costante che si è protratto per 4 giorni consecutivi ed ha abbattuto con una disarmante semplicità gli stereotipi che soffocano questo tempo. Perchè anziani e bambini, nativi e migranti, istituzioni e cittadini, professori e operai, studenti e lavoratori precari hanno condiviso un altro modo possibile di vivere e percorrere, modificare e determinare gli spazi urbani. Lo hanno fatto come una comunità organica che ha la comune necessità di affermare nuove forme di relazione, emancipazione e costruzione di orizzonte. 



Quando tre anni fa, all'interno della campagna spazio allo sport, andammo a ristrutturare i campi del parco, cambiando sponde e canestri, cementando i buchi nel terreno, posizionando le porte e le reti mancanti, avevamo in mente esattamente questo obiettivo. Lo sport è lo strumento con cui proviamo a realizzarlo perché è linguaggio universale ed inclusivo, naturalmente orientato ad abbattere le discriminazioni e produrre benessere individuale e collettivo. Il risultato è stato alla portata dello sguardo di tutti quelli che hanno voluto attraversare il parco Milcovich in questi 4 giorni.


Da questo punto di vista siamo stati travolti. La realtà ha superato a sinistra la percezione che avevamo di essa. Ci spogliamo dei meriti. Ci siamo limitati ad alzare lo sguardo,  segnare il percorso, costruire il palcoscenico e goderci lo spettacolo. L'atmosfera generale ed i progetti che sono andati in scena, dai concerti alle mostre, dai dibattiti, alle esposizioni, non appartengono a noi nè a nessuno. I progetti semplicemente sono già in atto. Patrimonio comune che può fungere da indicatore di un futuro possibileLo diciamo sulla base di ciò che abbiamo avuto il piacere di osservare. 


Non possiamo dunque che ringraziare con orgoglio tutti quelli che hanno reso possibile questo esperimento sportivo e sociale. Ringraziamo prima di tutto il quartiere Arcella per averci ospitato e ci scusiamo per eventuali disagi.  Il nostro Santo Precario che ha trattenuto la pioggia. Gli attori ed i registi che hanno dato contenuto e stile alla pièce e tutti coloro che hanno voluto dare il proprio contributo, piccolo o grande. Prezioso. Ancora un po’ sospesi nel flusso dei giorni trascorsi, con la mente già protratta verso il tempo che verrà...



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