.

.

mercoledì 14 dicembre 2016

QUESTIONE DI STILE

Coerentemente con gli ideali olimpici che muovono gli avversari di giornata, il primo tentativo di vincere la partita è quello di imporre all’egregio la misura delle porte. Qualche centimetro in meno per tre punti a tavolino. Cosi invece che scaldare i muscoli e prepararsi al match siam costretti a tirar fuori la valigetta del cantiere. Anche di Domenica. Eccessivooo. Ma alla fine se si tratta di qualche centimetro, "le dimensioni non contano. basta saperlo usar…il metro". Le porte sono regolari, si gioca e ne siam felici nonostante uno stato di emergenza assoluta. Il Rasta espatriato in Etiopia. Fierli in missione diplomatica a Calcutta. Leo in vacanza premio a Gran Canaria. Resta in vaticano. Yaya e d’Ettore influenzati, Doc senza visita medica, Vigio in fiera, ed Heny, Keita, Al Assan ed Evarist che ancora aspettano il nulla osta dalla federazione per poter giocare a pallone dopo tre mesi di allenamenti. Na cosa che sfiora l’apartheid. Surreale! Mister Selmani sifda il fato avverso e rimodula la squadra trasformando difficoltà in virtù. Intanto i supporter riempiono gli spalti ed accompagnano i precari a centro campo con un calore che nemmeno gli altiforni di Sestao. 14.30. Youll’never walk alone. Squadre schierate, cielo grigio, fischio acuto. L’undicesima di campionato è cominciata.
Ritmi alti e confusione fin da subito. Fango placcato a terra in attea dell’estate. Proviamo a giocar palla e penetrare a destra e sinistra senza renderci pericolosi. Al 7’ bomba Olympia da fuori, palla sulla traversa, al 10’ un siluro mi si scaglia d'improvviso sul ginocchio. L’egregio risolve il sinistro con una pacca sulla spalla, ma la gamba rimane bloccata costringendomi alla peggior condanna. Non poter far parte della battaglia. Ci provo fino a fine tempo, ma niente. Improperi e fuoco dentro. Mi sostituirà gigarobot Gialla autore di una prestazione di lotta e di passione! Praticamente giochiamo col 4 - 2 - 4 schema quaglia. Passa la palla e tutti dentro. Nel frattempo i rivali avanzano. Al 20’ un diagonale del talentuoso 9 Olympia libera la seconda punta che, sola in area, punisce Frank. 1 a 0 sotto. Palla al centro. 5 minuti e pareggio di rabbia. Assist del conte Espostio; Magister Oba stoppa e viene steso. Rigore! Lui stesso si presenta sul dischetto. Silenzio, rincorsa, rete gonfia. Pom! 1 a 1 fino a fine tempo.

Si riparte. Mi accomodo in tribuna a dar sostegno allo show dei supporter granata. In campo imperversa la battaglia. Al 10’ una discussione fra capitani degenera in invettiva e mani volanti. Partono parole grosse, ma fra tutti i meravigliosi insulti che il signore ha messo a nostra disposizione, il loro cap sceglie quello sbagliato…"terrone di merda" rafforzato poco più tardi, da sputo in faccia. E siccome l’egregio corricchia ignaro come nulla fosse,  allaccandosi il capello ariano, e siccome qui un po’ terroni lo siamo tutti e lo siamo pure orgogliosamente, è normale che l’aria si scaldi e cominci a puzzare. Il campo diviene balera in ora di punta. Squadre lunghe, panche corte,ma il cuore rimane sul pezzo.

22’ contropiede Olympia fermato con classe da Spider Frank. Su ribattuta, opposizione di un gigantesco Peppe Zizza. 23’ punizione del mancino vellutato Gigi Funghi a lato di un soffio. 24’, cross dalla destra di eleganza Carmine, stacco di testa di Magister Oba e palla in rete. Vedo supporter volare come gabbiani su e giù per gli spalti mentre il signor Giacomin perde il contegno ed urla al cielo manco Annibale ai piedi delle Alpi. Tutto inutile. Fuorigioco che non esiste. Gol annullato. Visionariooo… si alza il coro dagli spalti mentre i rivali salgono veloci e ci trovan sbilanciati. Buone trame in fascia sinistra, area bucata, piattone sul primo e rete. Improperi. È 2 a 1 per loro.Manca poco. Gli sforzi per raggiungere il pareggio sono scomposti e risultan vani. Dopo due di recupero il fischio al cielo formalizza partita persa
Gettata al vento una buona occasione per far punti…ma non c’è punto che valga lo spettacolo precario.La sconfitta brucia eccome. Ancor di più se confrontata con gli atteggiamenti dei rivali.Tutto molto triste, ma in fondo niente di nuovo.Davanti a noi lo stereotipo del calcio di categoria. Nulla di più conforme. Nulla di più distante. E allora avanti per la strada nostra. Un altro modo di fare sport! Tavola imbandita e terzo tempo, musica e sorrisi nonostante la sconfitta. Perché le partite si vincono e si perdono, ma lo stile è bene tenerlo sempre stretto, cucito al petto come il colore di queste maglie. E’ Il segreto di un progetto che va anni luce oltre il risultato….un segreto che per alcuni è difficile da comprendere e per questo è ancora più prezioso. La direzione è quella giusta e lungo il sentiero un sacco di occasioni per rifarsi. 

Adelante precari. Appuntamento a Domenica prossima per l’ultima sfida del girone e poi per la cena di fine stagione!


Love Football - hate racism - Supporta Precario


immagini Vale
testo: Uarbo

La galleria fotografica completa della sfida la torvi al link: San Precario - Olympia

Nessun commento:

Posta un commento