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giovedì 27 ottobre 2016

ORCHESTRA PRECARIA

Domenica 23 Ottobre. Autunno pieno. Pianura in letargo e sole pallido come il muso dei precari. Siamo già alla quinta tappa di questo viaggio a nord-est. 7 punti in saccoccia. Polpacci duri di fatica e grandi piani di battaglia per le sfide che verranno.  Quella odierna ha il nome di Mortise. Match stracolmo di insidie perché la ciurma è decimata, perché l’anima è precaria, perché ogni partita ha la sua storia. Lo si capisce alle 15.30. Fischio d’inizio gara. Orfani dell'empatico mistero che permette ad un branco di diventare orchestra, ci chiudiamo a riccio nella nostra tre quarti e subiamo invettive e "calci d’ango" salvandoci solo grazie alla compattezza della linea difensiva . Cosce pelose corrono a casaccio, palati secchi sussurrano improperi, gli sguardi si incrociano smarriti in cerca di un piano di fuga. Poi… d’improvviso… gioia.

Magister Oba riceve al limite. Si infila in area. Abbatte a mo di Panda 4x4 gli ostacoli fra se e la sacra porta ed insacca sfogando una rabbia sopita dai tempi di Mühlhausen. Partita sbloccata nel momento più delicato. Il gol del vantaggio rompe la compattezza dei rivali e ci permette di infilare come vecchi pervertiti i buchi a noi concessi. 21’ minuto. La voce mancina di Gigi chiama palla al limite dell’area. Lancio dal centro e mi defilo alla zoiberg. Distratto il centrale Mortise implode su se stesso e lascia campo libero a giugiuzzo che guarda, attende, finta ed insacca con tutta la classe della stirpe dei Funghi. 2 a 0 SanPre che diventa 3 a 0 quando Leo, crestato Mohwak spinge in rete sotto forma di sfera quel mix di determinazione ed ignoranza che trascina su e giù per la fascia destra. Terza sigla stagionale per lui. Terzo gol di giornata per noi! Si chiudeee.

Miele, banane, the caldo e crema Muay. Gratta i pruriti, fissa gli errori, godi del largo vantaggio. Sulle panche della tana spogliatoio mister Selmani racconta vecchie leggende albanesi. 15 minuti passano in fretta. Abbiamo ancora desiderio di fango.

Si riparte seguendo il medesimo copione. Assopiamo con calma la reazione dei rivali e coloriamo di granata l’inerzia della gara. Yaya copre la zona aerea alternando colpi di fronte ad urlacci di ventre. Eleganza Carmine, Franchecco e l’arcangelo Stefanino danzano assieme manco fossero ad una gara di boogie-woogie. Il maestro Parisi con il ginocchio che sembra una zampogna lascia spazio a Barlo Carbuto e alla sua voglia di solcare le zolle degli impianti Franceschini. Al 20’ dentro pure Il conte Esposito. Dopo due giornate di squalifica la sua missione è una e semplice: "non nominare ad alta voce il nome di Cristo". Il gioco gli riesce. Ci aggiunge a mo di ciliegina un rigore conquistato e poi tirato con freddezza. Talento da vendere e risultato fissato sul 5 a 0 per noi. 


Son 5 perché nel mezzo il mancino puro di Gigi Funghi ha punito ancora l’estremo Mortise siglando una doppietta personale celebrata in odor di capra ed abbraccio collettivo. Spazio per Gialla e la sua stazza da guerriero. Spazio pure per la danza gentile di Pinturicchio Galtarossa. Spazio per spider Frank che sul finale si esibisce in un volo da applausi salvando la verginità della porta SanPre per la prima volta in sta stagione. Leggo il labiale aereo “stasera la prendiamo grossa”. Vedo la mano egregia indicare al cielo 4 di recupero.  



Poi il fischio finale. I corpi appagati che si posano uno sull’altro e compatti avanzano verso i supporter in festa. Occhi chiusi e meraviglia. Docce calde e ghiaccio sulle botte. Tre punti in tasca e grigliata pirata alle porte ma solo dopo aver onorato il terzo tempo. Momento sacro. Schiaffo piccolo, ma degno al calcio che siamo abituati a vedere in tv. Schiaffo piccolo, ma degno che vogliamo dedicare ai profeti di Gorino. Agli eroi della grande paura e della memoria corta. AI 300 che mentre barricano la strada a venti anime migranti già pensano a come abbellire le statuette del presepe di mirra, lucette e merda. 
La tristezza dei nostri giorni. Il contrario dello sport che pratichiamo. Il contrario del mondo che verrà! 


Adelante Precari, appuntamento  a Domenica prossima al parco Brentelle per la sfida contro gli amici del Kave!



Supporta precario. Un altro modo di concepire e praticare lo sport.




immagini: Vale Belluno
testo: Uarbo

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