Domenica 23 Ottobre. Autunno pieno. Pianura in letargo e sole pallido come
il muso dei precari. Siamo già alla quinta
tappa di questo viaggio a
nord-est. 7 punti in saccoccia. Polpacci duri di fatica e grandi piani di
battaglia per le sfide che verranno. Quella
odierna ha il nome di Mortise.
Match stracolmo di insidie perché la ciurma è decimata, perché l’anima è
precaria, perché ogni partita ha la sua storia. Lo si capisce alle 15.30.
Fischio d’inizio gara. Orfani dell'empatico mistero che permette ad un branco di diventare
orchestra, ci chiudiamo a riccio nella nostra tre quarti e subiamo invettive e
"calci d’ango" salvandoci
solo grazie alla compattezza della linea difensiva . Cosce pelose corrono a
casaccio, palati secchi sussurrano improperi, gli sguardi si incrociano
smarriti in cerca di un piano di fuga. Poi… d’improvviso… gioia.
Magister Oba riceve
al limite. Si infila in area. Abbatte a mo di Panda 4x4 gli ostacoli fra se e la
sacra porta ed insacca sfogando una rabbia sopita dai tempi di Mühlhausen. Partita sbloccata
nel momento più delicato. Il gol del vantaggio rompe la compattezza dei rivali
e ci permette di infilare come vecchi pervertiti i buchi a noi concessi. 21’ minuto. La voce
mancina di Gigi chiama palla al limite dell’area.
Lancio dal centro e mi defilo alla zoiberg.
Distratto il centrale Mortise implode su se stesso e lascia campo libero a
giugiuzzo che guarda, attende, finta ed insacca con tutta la classe della
stirpe dei Funghi. 2 a 0 SanPre che diventa 3 a 0 quando Leo, crestato Mohwak spinge in rete sotto forma di sfera
quel mix di determinazione ed ignoranza che trascina su e giù per la fascia
destra. Terza sigla stagionale per lui. Terzo gol di giornata per noi! Si chiudeee.
Miele,
banane, the caldo e crema Muay. Gratta i pruriti, fissa gli errori, godi del
largo vantaggio. Sulle panche della tana spogliatoio mister Selmani racconta vecchie leggende
albanesi. 15 minuti passano in fretta. Abbiamo ancora desiderio di fango.
Si
riparte seguendo il medesimo copione. Assopiamo con calma la reazione dei
rivali e coloriamo di granata l’inerzia della gara. Yaya copre la zona aerea alternando colpi
di fronte ad urlacci di ventre. Eleganza
Carmine, Franchecco e l’arcangelo Stefanino danzano assieme manco fossero ad una
gara di boogie-woogie.
Il maestro Parisi con
il ginocchio che sembra una zampogna lascia spazio a Barlo Carbuto e alla sua voglia di solcare le zolle
degli impianti Franceschini. Al 20’ dentro pure Il conte Esposito. Dopo due
giornate di squalifica la sua missione è una e semplice: "non nominare ad
alta voce il nome di Cristo". Il gioco gli riesce. Ci aggiunge a mo di
ciliegina un rigore conquistato e poi tirato con
freddezza. Talento da vendere e risultato fissato sul 5 a 0 per noi.
Son 5 perché nel mezzo il mancino puro di Gigi Funghi ha
punito ancora l’estremo Mortise siglando una doppietta personale
celebrata in odor di capra ed abbraccio collettivo. Spazio per Gialla e
la sua stazza da guerriero. Spazio pure per la danza gentile di Pinturicchio
Galtarossa. Spazio per spider Frank che sul
finale si esibisce in un volo da applausi salvando la verginità della
porta SanPre per la prima volta in sta stagione. Leggo
il labiale aereo “stasera la prendiamo grossa”. Vedo la mano
egregia indicare al cielo 4 di recupero.
Poi
il fischio finale. I corpi appagati che si posano uno sull’altro e compatti
avanzano verso i supporter in festa. Occhi chiusi e meraviglia. Docce calde e
ghiaccio sulle botte. Tre punti in tasca e grigliata pirata alle porte ma solo
dopo aver onorato il terzo
tempo. Momento sacro. Schiaffo piccolo, ma degno al calcio che siamo
abituati a vedere in tv. Schiaffo piccolo, ma degno che vogliamo dedicare ai
profeti di Gorino.
Agli eroi della grande paura e della memoria corta. AI 300 che mentre barricano la
strada a venti anime migranti già pensano a come abbellire le statuette del
presepe di mirra, lucette e merda.
La
tristezza dei nostri giorni. Il contrario dello sport che pratichiamo. Il
contrario del mondo che verrà!
Adelante
Precari, appuntamento a
Domenica prossima al parco Brentelle per la sfida contro gli amici del Kave!
Supporta precario. Un altro modo di concepire e praticare lo
sport.
immagini: Vale Belluno
testo: Uarbo
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