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giovedì 14 gennaio 2016

SORRISI E CEFFONI

Che cosa mai può spingere una persona medio sana a giocarsi il Venerdi ed il Sabato sera lavorando per 16 ore sullo striscione più grande che la storia di questa polisportiva abbia mai visto!? 7 metri per 5. Due balere una sopra l’altra. Lettere pittate a mano in bianco ed in granata. Bastano questi due colori a far assumere alla stoffa la forma dei mille volti che rendono la Sanpre ciò che è! Occhi al cielo e cappelli da pirata. Bocche sciarpate per difendersi dal freddo. E mani ruvide e mani delicate pronte a donar passione, che è molto più che fede per una squadra. E’ sogno, è partecipazione è l’emozione che per merito dei supporter, fa da indiscussa protagonista all’apertura del girone di ritorno. Domenica 10 Gennaio. Ore 14,30. Le compagini zompettano dal tunnel al centro del giardino incantato. Sotto i piedi la leggenda dell’Appiani, sugli spalti lo spettacolo e nell’aria la melodia che ti racconta che qui non cammini mai solo. Emozione. Corpi stretti e tanta voglia di ricambiar la gioia conquistando in campo il risultato… ma il campo ha le sue leggi! Il campo è tutta un'altra storia.  


San Precario - Ferri è la prima di un nuovo anno. Ci arriviamo dopo che la pausa invernale ha interrotto un filotto di tre vittorie consecutive traendo in ostaggio quelle belle geometrie che eravamo riusciti a fare nostre!  
Davanti a noi una squadra in forma, dotata di buone individualità e capace di gestire con malizia gli spazi di gioco. Dopo i primi dieci minuti di lotta, caliamo e doniamo in omaggio ai rivali l’inerzia della gara. 15’ Corner liftato sorvola pacifico l’area di rigore a giunge sulla testa riccioluta del 10 avversario. Inzuccata solitaria, Spider Frank battuto ed  uno a zero Ferri .5 minuti ed il copione si ripete. Secondo corner, secondo gol. Si mette male.  A testimoniarlo con crudeltà inaudita, arriva il terzo gol, che a pochi passi dalla chiusura di frazione infrange i vani sogni di rimonta. A siglarlo ancora il dieci, ancora, Gesù, su calcio d’angolo.

Tana odore e sguardi mogi. Danza garbata di silenzio e improperi. Giro di grappa Arlen maneggia nervoso le chiavi della macchina arbitrale mentre Mister Cerilli prova a sistemare due carte spostando in marcatura il mastino Marco Conti, Franchecco a far gioco al centro e Magic Mike a creare scompiglio a tre quarti. L’obiettivo nemmeno troppo celato è quello di limitare i danni.

Si riparte con gli spalti ormai gremiti ed il freddo a stimolar la corsa al di là della stanchezza. Vedo sprazzi di luce negli sguardi dei compagni. Vedo Tega, terzino sinistro, impazzare "ubriaco" sulla tre quarti destra e Magic Mike produrre una serie di tunnel talmente lunga da eguagliare quella che dal Cern portava a casa della Gelmini. Franchecco detta i ritmi. D’Ettore e Carmine prendono a cavalcar le fasce. Lello fa la guerra avanti mentre Pizzo Rock ed il mastino difendono ringhiando il di-dietro della ciurma. 13’ lancio sulla destra. Cavalier Perro recupera e si invola sfiorando di destro il palo. 16’ entra Vj detto Viegi con buon carico di vivacità! 17’ ancora il cavaliere si divincola fra tre. Tiro di sinistro, portiere battuto e salvataggio sulla linea del libero Ferri. "Ma ci siamo precari! Siam tornati e allora avanti che nel calcio tutto può succedere". E’ giusto un istante il tempo concesso alla fede. 25’ L’8 rivale penetra in area, finta, rientra ed è steso. Silenzio. Fischio acido. Calcio di rigore.  Sul dischetto il centravanti. Spider Fank, fresco reduce della vittoria di un prosciutto all’internazionale di bocce di Fano Island,  non riesce ad intuire. 4 a 0 Ferri. E’ l’epilogo.  


Porco cazzo che bastonata. Gli sguardi a terra son sollevati dalle voci rauche dei supporter. Fumogeni accesi a dar colore al grigio patavino. Abbracci,melodia e disagio ci cullano nel triste letto di una sconfitta meritata. E’ uno scontro fra emozioni: il rammarico in campo e fuori l’arte ed i sorrisi che vanno oltre ogni risultato. Un’immagine sportiva piena di valore che portiamo con noi sotto i fumi della doccia collettiva! Si chiude così la prima di ritorno. Con l’abbuffata conviviale che unisce ospiti e locali. Con l’egregio trevigiano che ci accusa di mobbing sorseggiando pacifico una Finkbrau mentre l’anomala atmosfera che respiri alla casa dei precari avvolge tutti in un unico piacevole dipinto. I quattro ceffoni di oggi sono punizione forse eccessiva, ma utile ad indicar la strada a chi per caso o vanità s’era già montato la testa. Sarà una lotta dura e sana come quelle che piacciono a noi. Un cammino da percorre uniti Domenica dopo Domenica con addosso stile, voglia ed umiltà ed in testa un solo biblico obiettivo: salvare Precario! 



IL COMMENTO DI MISTER CERILLI

"Quando ci si allena poco si arriva sempre secondi e diventa difficile vincere le partite. Il risultato non mi preoccupa troppo per questo motivo. Lo imputo in gran parte ad un questione di scarsa freschezza fisica.  La squadra si è allenata poco durante la pausa natalizia. Se ci si allenava tutti forse, ma dico forse, la partita di oggi poteva andare in un'altra maniera, ma se arrivi in ritardo nei calci di punizione, nei rimpalli, nelle azioni difensive ed offensive, allora sei fregato.  Speriamo che la squadra si ricompatti subito. Ora dobbiamo ripartire senza paura!"

Appuntamento a Domenica prossima agli impianti Franceschini per la sfida contro il S.Agostino!!


Immagini: Vale
Testo: Uarbo

la galleria fotografica completa della partita la trovi al link; San Precario - Ferri










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