di Leo Pilla
Ma dove gioca la Sanpre domenica? Non gioca in casa? ...ah
si, a Voltabarozzo, lo stadio con la pista di atletica vero?…va beh vediamo, ci
sentiamo domenica…
Fine partita, spogliatoio, ci guardiamo senza trovare le parole e sono sicuro di non essere l’unico
a pensare: per quest'anno speriamo proprio che sia l’ultima che giochiamo qui! Dev’esserci qualcosa
di stregato su questo campo. Entrando allo stadio non si respira aria di casa.
H. 13.15, arriva la custode a slegare il lucchetto e ad aprire le porte. Sembra
di stare in un vecchio impianto, di quelli in disuso da qualche tempo, nemmeno
troppo a dire il vero. Ma quanti ce ne sono in città di impianti sportivi che
abbandonati lo sono realmente e che non restituiscono ai cittadini la loro
funzione essenziale per la quale sono stati pensati, progettati e successivamente
costruiti? Sta di fatto che sembra di essere da soli, nell'attesa che la gente
che può diventare il pubblico sugli spalti, finisca di pranzare prima di
immaginarsi anche solo lontanamente di uscire di casa. Silenzio inquietante, mi
siedo ad allacciare gli scarpini da sei
sulla morbida pista di atletica ed ammiro i campi dall’altra parte,
terra rivoltata dall’aratro, sole accecante, pace assoluta. Giusto il tempo di
godere un minuto di relax, poi la concentrazione sale immediatamente a livello
ed inizio il mio personale riscaldamento. Sono qui precari, mi sto preparando e qualsiasi cosa accada sono qui con voi. Ora la concentrazione mi
distoglie da tutto il resto, si tratta di una trans agonistica che mi
accompagna a ridosso dell’inizio delle partite. Il bagliore risveglia del tutto
i sensi e li accende per convertirsi in aggressività mentale e fisica. Poi mi
ritrovo in panchina ad osservare la situazione.
Partenza shock, 5 minuti e
siamo già sotto. Preciso fendente in profondità a tagliare la difesa, non
perfetta la diagonale difensiva, il 9 avversario si lancia sulla palla, la
addomestica bene e si trova a tu per tu con il portiere in uscita, trafiggendolo inesorabilmente. SAN PRECARIO 0 – S.AGOSTINO 1. Buon pomeriggio precari. Alziamo
subito la testa e proviamo a fare gioco sulla tre quarti avversaria, palla a
terra, come da consuetudine. Sull’asse di sx Carmine dialoga con Panz,
questi entra in area e mette il pallone in mezzo, il difensore lo intercetta
con il braccio ma non può! Rigore ineccepibile. Perro dagli 11 metri di potenza, il portiere avversario vola e
respinge. Riproviamo subito a mettere il pallone giù e a farlo girare, anche se
non è affatto facile fraseggiare palla a terra su terreno che è per metà campo
da calcio e per metà tana delle talpe.
Taglio per vie centrali di Perro che danza in area, elude l’intervento del
difensore con una finta di corpo stile “danza del ventre”, poi spara un missile
dritto in bocca al portiere, il quale se la ritrova lì e respinge
miracolosamente. Mani nei capelli. Tu oggi non vuoi proprio entrare in porta,
maledetta palla di cuoio!!! … ecc ecc... Ma imprecare serve a poco o nulla e la
riprova ce l’abbiamo di lì a breve.
Non è nei miei ranghi commentare e/o
giudicare l’operato della classe arbitrale, ma visto quello che sarebbe
accaduto in seguito, ritengo giusto sporcarmi le mani e provare a ricostruire i
fatti. Credo che la giusta dimensione della situazione si trovi circa a metà
strada tra la voglia di mettersi in luce da parte dell’egregio di giornata e la
veemenza con cui protestiamo per le sue decisioni. Poco più della
mezz’ora del primo tempo, un Perro presumibilmente innervosito dall’andamento della gara,
proferisce frasi presumibilmente irrispettose all’indirizzo dell’arbitro,
quest’ultimo lo manda fuori. Restiamo in dieci. Tega sulla fascia destra si fa notare per
il suo pendolino e per il suo nervosismo, ma è tutto nella norma, più o
meno. Più o meno nel senso che era già stato ammonito in precedenza.
Quarantesimo, entrata decisa, palla e uomo coinvolti in egual maniera.
L’arbitro estrae il secondo giallo, che vuol dire secondo rosso per noi. Restiamo in 9
contro 11. NOOO!!! Così non si può arbitro…..così è troppo…. Ma non c’è più
tempo per tornare indietro. Tega esce dal campo salutando a braccia aperte da distante il
giovane e zompettante vestito di nero, poi guadagna gli spogliatoi.
Rientriamo
dentro per il tè caldo e per ascoltare le sagge parole di Mister Cerilli che ci
invita a non disunirci, a restare alti, a non mollare un centimetro. Aspettiamo
e vediamo come si comportano questi, intanto noi teniamo botta e proviamo a
giocarla. Il mister mi manda fuori a scaldarmi. Il sole si è abbassato, il freddo
comincia a farsi sentire. Intanto ricomincia la seconda frazione di gioco, i
ritmi sono blandissimi e nei primi 10 minuti la partita non assume nessuna
forma specifica. Entra Ricky per Fierli, è il suo esordio con la Sanpre!
Altri 5 minuti ed entro pure io al posto di Peppe Zizza, al fianco del CAP,
quasi a braccetto a fare scudo li
dietro. Loro smettono di giocare, noi invece prendiamo le redini. Ricky sguazza
con disinvoltura alto a sx, Uarbone
comincia a correre su ogni pallone stile cavallo pazzo, D’Ettore si sovrappone sulla dx dalle 65 alle 70 volte circa. Io e
Pippo dietro spariamo palloni in avanti e anticipi ancor prima che la palla
tocchi terra, senza rischiare nulla. Il mister ci tiene sempre sul pezzo e ci
predica di stare alti, di pressarli sulla loro tre-quarti e tutto l’orgoglio
precario viene fuori. Che spettacolo! Billy
il tuttofare in mezzo al campo imposta l’azione, lancia, ripiega, si propone e
dispensa saggezza ai compagni in affanno con la calma di chi passeggia
sull’argine con il cane. Dai e dai, ci rendiamo pericolosi in diverse
occasioni, esponendoci come logico a qualche contropiede, ma Spider Frank vola d’appertutto e
mantiene il risultato in bilico. Entra anche Gianlu a fare peso lì davanti, altro esordio, complimenti! 85': penetriamo sulla destra, cross per Panz che la indirizza in porta sull’angolino
basso ma il Mark Lenders del S.Agostino vola, la palla si incastra tra il palo e
la sua mano sinistra ed incredibilmente non entra. Altra possibilità, girata di
Michele su lancio dello stesso Billy, incredibile!! ...ma la palla esce… Ci
vediamo doppio, affannati è riduttivo, allucinati forse inappropriato, direi
spremuti. In 9 contro 11 abbiamo tenuto per quasi un’ora e la cosa ci onora.
Praticamente allo scadere altro contropiede che questa volta diventa 0-2 e
sentenzia il match. Scambio di improperi non esaltante tra le panchine a giochi
fatti. E' il Pres a subirne le
conseguenze, giusto perchè si trova a metà strada tra le due panchine e viene indicato dal direttore di gara, anch'egli in affanno, come uno dei responsabili della diatriba. Viene quindi allontanato dal campo al pari dell’allenatore del S.Agostino. Da dentro non si è capito granchè ma potrei scommettere che il presidente buono è stato
tirato in ballo senza particolari colpe. E’ la sua primissima espulsione in
lunghi anni di onorata panchina, ogni maledetta domenica al fianco dei precari ed ogni giorno anima e corpo al servizio della società più peculiare
ed eterogenea al mondo, unica e al tempo stesso precaria come il suo santo
immaginario.
Noi non si molla e domenica ci riproviamo di nuovo. Appuntamento alle h.14.30 all’Appiani, contro il Fossò, capolista assoluto del
girone.
LOVE SPORT – HATE RACISM, SUPPORT SAN PRECARIO.
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