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venerdì 23 ottobre 2015

FINALMENTE A CASA


 Domenica 18 Ottobre. Dopo quasi 6 mesi di astinenza, ritroviamo il dolce odore delle mura di casa. Stadio Appiani post lavori...abbattute le barriere! Mamma mia! La storia dell'impianto custodita nei segni del tempo che solcano la vecchia tribuna est. Celebrata nelle 18 foto che decorano la nuova ovest. Da Silvio Appiani a Scagnellato, da Nereo Rocco, a Toni Pin! “mister hai visto, ci sei anche tu”….” Ma va a magnar, non sono mica morto!”. Il nuovo stadio è un gioiellino, forse anche troppo per noi precari e non solo perchè quattro gradoni li avremmo salvati dalla distesa di seggiolini, ma anche perché tutta questa storia ti si condensa dentro. Il passato vive e non si sa bene come, pesa forte nella testa, nelle gambe, nell’emozione che proviamo mentre ci avviciniamo al tunnel che conduce all’arena, mentre ci sussurriamo: “precari, finalmente a casa…e guarda che cazzo di casa!". Sarà complesso esserne all'altezza. Lo percepiamo immobili e schierati stretti al centro mentre osserviamo gli spalti gremiti di noi. Ore 15.30. Suonano i Pacemakers. Omaggio a mister Cerilli che qui è davvero a casa. Saluto a pres e first lady seduti vicini in panchina, poi fischio d’inizio. Daje precari! si comincia!



La Caminese rivale di giornata, è avversario sulla carta abbordabile e proprio per questo e per il peculiare funzionamento della nostra psiche, la sfida è insidiosissima! Non è un caso che la palla scotti più del solito e la ciurma sia abitata da una certa ansia che nemmeno l’esperienza oracolare di Vintage e dei cervelli siamesi Doc e Miche riescono a placare. Nonostante questo conquistiamo l‘inerzia della gara impegnati nel tentativo sempre ammirevole di giocare palla a terra. Otteniamo in premio diversi calci d’angolo ed un paio di occasioni prima con bevi manco Giacomin che calcia potente da fuori, poi con cavalier Perro che impegna l’estremo rivale con una punizia vellutata e con una staffilata sul primo palo. Niente da fare, ci manca malizia e al fischio di fine tempo la sacra porta si trova ancora vergine.


Si riprende e quella frenesia che non ha trovato sfogo diviene caos. In pochi minuti il campo di gioco si trasforma in un porto di porci e pirati, sputa eresie, piazza calcioni e mette in scena una partita in bilico. Lo dimostra al 15’ vivacità Vj detto Viegi che rientra bene sul destro e fa partire un liftato che tatua la traversa. Lo dimostra al 18’ il centravanti rivale che raccoglie un rinvio calciato male, schiva di un soffio la francesina di Vintage e buca nonchalance Ciccio con un diagonale preciso. Guerra fra santi nella testa dei precari. Siamo sotto. Entrano la boa Ortolan e l’ariete Vince a dar peso e velocità al reparto offensivo. Dentro anche il mastino Marco ContiPeppe a spingere sul lato!


Cerchiamo nello spettacolo di arte e artigianato messo in scena dai supporter un poco di energia per ripartire. Ci schiantiamo a più riprese contro la diga centrale eretta dai rivali ed a forza di battere la testa ne usciamo confusi. Nemmeno la superiorità numerica ottenuta grazie ad un rosso opinabile” al Caminese numero 8 ci aiuta a bucare. Manca un piedino a scoreggiare in porta la sfera. Manca un poco di fortuna a dar manforte. Lo si capisce quando a pochi minuti dalla fine una pennellata di Orto lancia Vince verso la sacra porta, ma il suo bolide è respinto non si sa come dall'estremo rivale. Non ce n'è. Il fischio finale è beffa e dolore. 

Ci avviamo sguardi a terra verso la tana spogliatoio ed è un istante...uno sguardo alle tribune. L'incantevole visione di un sacco di persone a tifare San Precario! Comincia un applauso lieve che ci tira su dal fango e ci immerge nella bellezza semplice di questo sport. Una bellezza capace di spingersi anni luce oltre i risultati. Quelli arriveranno. Ce li dovremo sudare uno dopo l’altro con passione, con la fame da appagare Domenica dopo Domenica. Per oggi non ci resta che consolarci con il primo terzo tempo di stagione. Ci abbuffiamo assieme ai rivali sopra la stessa tavola imbandita. Qualcuno chiede perdono all’egregio di giornata per la foga un po’ eccessiva che ha dovuto sopportare e condivide un bicchiere, una parola di intesa. Poi silenzio. Mi guardo attorno...disagio, stile e meraviglia: la casa dei precari! Eccolo qui un alto modo possibile di concepire e praticare lo sport e sa di vittoria, anche quando in campo, come oggi, si perde malamente! Daje SaNpre!





IL COMMENTO DI MISTER CERILLI


Che dire...abbiamo fatto il primo quarto d'ora dormendo poi ci siamo svegliati e per una mezz'ora abbiamo fato una discreta partita, giocando palla a terra. Certamente c'è mancato il gol in quelle 3 o 4 occasioni nitide che ci sono capitate. Nel secondo approfittando di un piccolo errore da parte della squadra i rivali ci hanno castigato. Abbiamo reagito certo, abbiamo attaccato, ma in modo sconclusionato. Dovevamo aggirare gli avversari e invece gli siamo andati addosso e purtroppo abbiamo perso la prima in casa! Ma io rimango fiducioso. Vi ho visto martedì ad allenamento ed era un piacere guardarvi. Forse dobbiamo esser capaci di portare in campo maggior concentrazione! Riguardo al ritorno all'Appiani certo si prova emozione, un po' di nostalgia, ma poi arriva la partita e tutto passa, perchè il passato è il passato ed a me piace vivere il presente!



Avanti precari. Appuntamento Sabato 24 ai campi di Voltabarozzo per l’ottava giornata di questo girone. Che l’anticipo ci porti bene! Sempre Sanpre!!!




la galleria fotografica completa la torvi al link: San Precario - Caminese



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