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mercoledì 9 settembre 2015

TEST PRECARIO DI VERGINITA'

Domenica 6 Settembre. L'estate è ancora in corso ed il precario vagabondo fra balere e spiagge lontane, si ritrova sull’agenda uno di quegli appuntamenti che non si posson perdere. E’ la prima di un campionato nuovo e dopo 8 anni di fango, gioie ed affanni, ce lo giochiamo in seconda categoria. Meraviglia la saNpre in seconda...con mister Cerilli in panchina! Talmente potentissimo che per starci dietro mi ci rompo pure un muscoletto della gamba e mi ritrovo ad affrontare l’esordio in tribuna, con l'occhiale a mascherare la stanchezza e quel poco di amarezza che galleggia dentro gli occhi. Fortuna che alla saNpre ci si diverte fuori come in campo. Ti siedi sui gradoni e il sorriso si spalanca alla vista di tutti quei volti...dame e porsei, mamma che bei! ed il cuore si appiccica ai compagni che escono dal tunnel e attendono compatti l’egregio fischio, l’ esordio storico. Chi lo sa se il nostro test di verginità sarà di quelli secchi e imbarazzanti o alla fine ci troverà appagati? Il campo ha in serbo le risposte. Lo affrontiamo immersi in quel fragile equilibrio fra umiltà, passione e desiderio che da anni guida ogni battaglia.


Ore 16.00. Squadre schierate. Il timore reverenziale verso il Ferri, blasonato avversario di giornata, è spazzato via dal fischio iniziale.  Si comincia e lo si fa nel peggiore dei modi. Sbagliamo il primo passaggio della nostra storia in seconda e ci prostriamo ad un assedio che dura infiniti istanti. Non riusciamo ad uscirne e la gola si secca, l’occhietto si sgrana. Nonchalance Ciccio ringhia a difesa della sacra porta, mentre Carmine, Leo Leo ... Bueo ed il warrior Marco Conti stringono la linea difensiva attorno a Tegola, che porta fiero al braccio la fascia del capo banda. E’ anche grazie alla loro tensione che contro ogni previsione ne usciamo illesi e piano prendiamo coraggio. Doc, Checco e Panz al centro fanno amicizia con le geometrie del campo. Cercano la boa Garrincha, detto Ortolan che lì davanti prende falli e gioca di sponda sfruttando l’estro e la velocità di Dj-Vj detto Viegi e dell’ariete Retta Vincè, potente e stilloso come solo i caproni delle due sicilie sanno essere! 


Giungiamo a metà tempo subendo la loro iniziativa, ma tenendo bene lo 0 a 0 poi, al 34’ , il filtrante del talentuoso 10 rivale libera il centravanti solo in area. Quello calcia di prima e infila Ciccio siglando l'1 a 0 Ferri. Mister Franco in panchina soccorre placido i precari. Non urla, non bestemmia, parla come se si fosse al ristorante a mangiar pesce, ma parla parole pesanti, che arrivano dove devono e guidano i precari verso quella miracolosa trasformazione che conduce un branco a divenire squadra! Accanto a lui giro di grappa Arlen osserva le carenze fisiche da colmare con sessioni di esercizi in stile tana delle tigri. Intanto fuori cogliamo il momento per cominciare a cantare e accompagniamo con le voci già rauche il primo tempo alla fine.

Al ritorno delle compagini al campo la scena è conquistata dagli spalti.
Refugees welcome” recita lo striscione esposto dai supporter "no one is illegal!" Parole che di fronte al dramma che macchia di sangue le nostre frontiere, davanti all’emergere di nuovi e sempre poveri razzismi, sono più che mai significative. Lo sono ancor di più considerando che messaggi simili riempono in questi giorni i campi e gli stadi di mezza Europa, mentre in Italia, tristemente, latitano. I confini sono fatti per esser sorpassati, vogliamo dire ai fratelli che lo fanno, che qui sono benvenuti! Sarà un caso, ma proprio mentre raccontiamo all’aria serena di Ferri che chi ama lo sport, odia il razzismo, i precari in campo suonano un imprevedibile arrembaggio. Sono 20 minuti spumeggianti in cui la squadra manovra come un orchestra alla ricerca della melodia perfetta, dei segreti celati dietro la bellezza semplice di questo sport. Il subentrato Lello va subito di corpo, Vince semina scompiglio, la fantasia di Panzato Panzulla si fa largo fra i corpi pelosi dei rivali, mentre cavalier Perro disegna dribbling e filtranti come fossero dipinti…e alla fine, e alla fine, e alla fine arriva il gol! 


25’ scambio da brividi Checco-Perro che tira di filo e prende il palo. Lello rapace si avventa sulla sfera, calcia e gonfia la rete! Scoppia la giungla sugli spalti mentre la squadra consuma uno di quegli abbracci memorabili, soprattutto per l’odore che ti lasciano addosso. Ma non è finita, attacchiamo come se non ci fosse un domani. "Vogliamo tutto" perché ci appare chiaro che tutto è nelle nostre mani. Sfioriamo il gol del sorpasso in più occasioni. La più ghiotta al 25’ capita sui piedi di Lello, ma la sua trivela si spegne sul fondo, poi, banalità delle banalità, accade che il Ferri riprenda campo. Siamo a metà tempo ed un passaggio verticale del buon numero 8  supera la linea difensiva saNpre e lancia la punta rivale verso l’area. Tega prova a fermarlo con un colpo alla street fighter ma quello scappa, entra in area e viene steso da nonchalance Ciccio. Silenzio precario rotto da egregio fischio. E’ calcio di rigore. L'11 Ferri sul dischetto. Palla di qua, estremo di là! 2 a 1 per loro e doppietta personale. A seguire confusione. Rabbia, falli e ripartenze che risultan vane da una parte e dall’altra. Nemmeno i 5’ di recupero aiutano una ciurma stanca ad acciuffare un pareggio che sarebbe meritato. Al 50’ fischio in bocca e chiappe strette, il buon egregio di giornata formalizza la fine della prima sfida di questa stagione. 



Morale di giornata: perdiamo, ma siamo felici lo stesso. Un grazie va ai colleghi del Ferri, che dopo aver ricambiato gli applausi dei supporter, ci offrono un terzo tempo che consumiamo assieme, fra chiacchiere e birre quiete. Attitudini sane che sempre più si fanno largo nel decrepito scenario del calcio che siamo abituati a vedere in tv. Lasciamo il campo diretti verso la ritualità domenicale. E’ notte fonda quando la branda ci accoglie, ma prima di chiudere gli occhi per perdersi ognuno dentro i propri sogni, nel buio un po’ poetico di ogni camera da letto, si fa largo una profetica certezza. Sarà una bella stagione precaria, da vivere sul filo, domenica dopo domenica, con il sorriso sempre stampato sulle labbra ed addosso la voglia di confrontarci con una nuova sfida, la voglia di attraversarla con lo stile anomalo che ci portiamo appresso e che al di là di tutto ciò  che accade, rimane il segreto inviolabile di questa polisportiva. Un segreto che una volta confessato non può che rimanerti addosso, come fa una cicatrice. 








IL COMMENTO DI MISTER CERILLI

"Nei primi dieci minuti c'è stata confusione e abbiamo sbagliato troppi passaggi. Poi non giocando benissimo, abbiamo assistito a una partita comunque equilibrata e siamo andati sotto a causa di un gol fortunato perché la palla ha rimbalzato su una buca. Bisogna dire che il vantaggio è comunque meritato.

Nella ripresa ho fatto due cambi davanti perchè la difesa del Ferri non era impeccabile. Siamo andati a pareggiare con Funghi  e si poteva anche passare in vantaggio, poi c’è stato quel rigore... "opinabile". Siamo andati sotto, potevamo pareggiare, ma è finita così, è il calcio.

Tirando le somme una gara positiva nonostante le varie defezioni. Credo che questa squadra, se lavoriamo come stiamo lavorando ora, con voglia e serietà, abbia buoni margini di miglioramento. Amici...possiamo divertirci!!! "



E allora divertiamoci...Daje Precari! appuntamento Domenica prossima al campo del S.Agostino per la seconda giornata di questo torneo! Saluto precario al piccolo Pablo Solerti! Ben arrivato...

                                    Hate racism - Love saNpreee!


Parole: Uarbo
Immagini: Vale 

la galleria fotografica completa della partita la trovi qui Ferri - San Precario






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