E’ accompagnata da un sole bugiardo la prima sfida saNpre di
questo 2015. Ci giochiamo gran parte della qualificazione agli ottavi di Coppa
Padova e ce la giochiamo contro il nostro tabù: il Sant’Ignazio. Compagine
contro cui, nella storia, abbiamo ottenuto un solo successo : 1 a 0 nel ‘73 con
gol di Zigoni!
Dopo un primo tempo equilibrato con occasioni da una parte e
dall’altra, partiamo vivaci nella ripresa e sblocchiamo il risultato al 15’con
piattone di Panzuto Panzella. Resistiamo alla reazione rivale grazie alla foga
sportiva di due importanti rientri: l’ariete Pilla e il senatore Rasta, guidati
con sapienza da capitan Pizzo d’oro. Ripartiamo alla grande ed al 20’ troviamo
il raddoppio. Vellutato assist di Mirko Mertens Frizzarin, stop e sinistro dell’ottimo
Checco Barba che infila la sfera sotto il corpo dell’estremo rivale. 2 a 0.
Partita chiusa. Nervosismo in crescita. Lo cavalchiamo abili e troviamo pure il
terzo gol dopo 60 metri di cavalcata di un Panzer in grande condizione che
sigla la doppietta personale. Lasciamo agli avversari la rete della bandiera su
rigore ed attendiamo il triplice fischio difendendo il risultato con il
coltello fra i denti!
Quello arriva puntuale
dalle labbra dell’egregio di giornata che è un buon arbitro ma è nero.
Quanto basta a scatenar le ire di un gruppetto di umanoidi tifosi rivali che
dopo aver acclamato Mickey Max Bitonci come proprio profeta, scadono in formule
tristemente note del tipo: “tornate tutti a casa
vostra”. Eccessivoo-o "…si leva dal folto gruppo di supporter precari
che invitano con decisione il razzismo a lasciare il campo di gioco. E quelli
capiscono ed indossato il mantello leghista si trasformano in super-pagliacci e
guadagnano l’uscita in tempi record.
Nel frattempo conquistiamo le docce soddisfatti , in attesa di dirigerci alla chiesa di ogni post-partita che si rispetti:
il Bar. Ma quando ci arriviamo, con letizia e meraviglia, troviamo ad
attenderci lui. Paladino delle false
sicurezze e delle grandi paure, duro e puro come una digestione post grigliata.
Il grande, macché dico grande, il magnifico Maurizio Saia.
Saia e la SaNpre , che strano incrocio! Chissà cosa ci fa
qui? Chissà cosa si aspetta che succeda?. “Orde di degrado , bande di precari pronti a
mettere a ferro e fuoco il bar del quartiere in un diabolico miscuglio di risse
e vomito, di cani e molotov...". Succede invece che parte il saNpre-show fatto di stile e sorrisi, di sarcasmo e cori. Succede che dopo mezz’ora di sfottò il bar ha
finito le birre e prodotto incasso record ed il magnifico è diventato piccolo e
vecchio come l’idea del mondo che l’accompagna. Lo lasciamo così alla nebbia che lo circonda e che, con
tutta probabilità, gli cresce dentro e
ce ne andiamo a conquistar lidi più degni per festeggiare una vittoria ottenuta
dentro, ma come sempre e soprattutto, fuori dal campo.
E mentre passeggiamo verso l’uscita, con lo sguardo rivolto
al cielo grigio di questa città d’inverno…e mentre riflettiamo sul significato di questo
strano incontro ed i maligni già gridano alla provocazione…. balena nelle
nostre testoline un dubbio capace di far crollare anche le ultime , esili
certezze rimaste a questo mondo: "….e se
anche Saia tifasse Precario?"
Appuntamento a domenica prossima all’Appiani, ci si gioca
gli ottavi di coppa!
Ama lo sport odia il
razzismo ! Avanti precari!
SeNpre e comunque forza SaNpre!!! Avanti Precari
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