Domenica 26 ottobre. 6’ giornata
di campionato. La ciurma precaria è chiamata a rispondere alla sfortunata
sconfitta di una settimana fa ed oggi, dopo 6 mesi dall’infortunio, ho l’onore
di partecipare anch’io alle danze. Rispondo alla convocazione di mister Cana
riproponendo la ritualità tipica della domenica di campionato. Sveglia tesa, abluzioni a temperatura 0. Riso e tacchino, due pucci e caffè. Libri che volano
alla ricerca del documento perduto e poi via, verso il
campo della dinamo Kave, con addosso quel miscuglio fra ansia e desiderio che
accompagna gli eventi attesi, grandi o piccoli che siano.Giunto al campo parcheggio il bolide. Vedo apparire le testoline lontane dei compagni. Ritrovo quell'odore di fango e sudore dell’amata tana spogliatoio..odore pregno di poesia e volgarità che nessuna passata di moccio riuscirà mai a scacciare via. Piccole grandi gioie, per un uomo medio come me. Poi, piano piano, cala il silenzio. Si entra in clima partita. I corpi indossano la divisa ed il mondo fuori se ne scompare dietro l'ombra d'una nuova sfida che s'avvicina .
14.30. Squadre schierate . Mi accomodo in panchina mentre il fischio ubriaco dell’egregio formalizza
l’inizio del match! La saNpre presenta un paio di importanti novità: il giovane
Carmine a macinar chilometri in ala sinistra e Peppe Zizza che affianca Panzuto
Panzella lì davanti ed è chiamato a porre rimedio all’improvviso forfeit del nostro
reparto offensivo in toto. L’esperimento riesce perché i due si muovono bene fra sponde, tiri e scambi di prima intenzione. Gli avversari annichiliti
si ritirano dietro una strategia che è antica come
il Signore ed efficace come le mura di Troia: catenaccio e lancio lungo. Ed in effetti, nonostante la pace perpetua in
difesa, nonostante il dominio a centro campo con Doc e Tega, l’ariete Vince ed
il principe Rossano, non riusciamo a bucare la sacra porta rivale, un po’ per
imprecisione, un po' per merito di un doppio palo, un po’ per gli ottimi
interventi del Kave n.1. Il primo finisce a reti vergini. La sensazione è
quella del pieno controllo della gara..proprio per questo, c’è da aspettarselo,
il pericolo è dietro l’angolo!
Si ricomincia senza cambi, dopo un
quarto d’ora di pausa. Colorato gruppo di supporter a sostenerci. Riprendiamo a
macinar bel calcio palla a terra. Al 10’ su cross d’esterno di Carmine, Panzer
impatta in scivolata ma il portiere rivale si oppone. Al 15’ dopo reiterato
fraseggio centrale, Tegolas si infila in area dalla destra e sbombarda
rasoterra incontrando fra se e la sacra porta il piedino del numero uno Kave che
oggi e’ senz’altro il migliore in campo! Al 20' valzer di cambi. Lello per Tega , Mirko
per Seba e Marco per un crampato Peppe Zizza.
Poco dopo, il primo brutto
segnale: Panzu dribbla un paio di uomini ed entra in area. Toccato dal libero avversario cade a terra. Nemmeno il tempo di rialzarsi e l’egregio gli è davanti. Con
sguardo severo e gesto sacrale alza il giallo al cielo a punire una presunta simulazione! Peccato sia il secondo
e produca un espulsione a dir poco "eccessiva- opinabile - discutibile". Rimaniamo
in 10, con un clima che minuto dopo minuto diviene di fuoco. Ne passan solo
5... Fallo a centro campo, Doc si affretta a battere ma il 6 rivale glielo
impedisce non rispettando le distanze. Il nostro cervello lo fa notare gettandogli
delicatamente la sfera addosso, l’egregio incurante fa proseguire, l’ala
rivale s’invola lungo la nostra fascia scoperta, passa al 7 che, defilato vicino al corner, cerca un cross ad effetto ed ottiene un gol alla Van Basten! "Non ci volevo credere, è accaduto davvero , siamo sotto di uno…di nuovo!!"
Ripartiamo con la sensazione che
il Dio del calcio ce l’abbia con noi, sensazione rinvigorita dall’espulsione
di mister Macco per proteste! A mister Max il compito proibitivo di mantenere
la testa dei precari sulle spalle, di impedire che la rabbia prenda il
sopravvento sommergendo la creatività e quell’ordine che almeno in alcune zone
del campo è necessario mantenere! Al 30’ arriva il mio turno. “Te la senti?”…una
sonora bestemmia mi accompagna in campo. La gioia per il rientro
lascia istantaneamente il posto ad un indescrivibile affanno! Intanto la sfida
somiglia sempre più ad una guerra porsea. L’egregio si mantiene per sicurezza
lontano dalle azioni salienti in attesa di quel fischio finale che lui stesso è
chiamato a produrre. La ciurma precaria tenta un ultimo confusionario assalto
che risulta però inefficace. Le speranze di un pareggio si infrangono contro il suono
del fine partita.
Rientriamo mogi nello spogliatoio. I fumi caldi
delle docce sommergono i corpi nudi. 18 uomini trasformati da 90 minuti di
calcio cercano lì, assieme, nella tana, di ritornar normali. Con l'aiuto di
profondi respiri e di volti familiari, piano piano il mondo fuori riprende il
sopravvento. Quando usciamo troviamo un paio di cabaret di paste offerte
dai ragazzi della Dinamo Kave, che son giovani e pure auto organizzati. Il gusto
è amaro come questo esordio, ma il gesto è da apprezzare. E’ il terzo tempo che si
diffonde e ricorda che il calcio è e rimane un gioco, che lo sport unisce,
nonostante quello che succede in campo! Bravi tosi!
La seconda sconfitta consecutiva ci accarezza beffarda, immeritata, crudele come a volte sa essere la bellezza di questo sport. Ma nessun dramma, perché in fondo in fondo lo si sapeva già. Anche prima di oggi, anche quando stazionavamo in vetta, siamo sempre rimasti cenerentola in questo calcio, sempre sul punto di vincere ed assieme sempre sul punto di cadere. Siam precari e non ci resta che continuare a percorre il nostro anomalo cammino, con determinazione, stile, cazzima... con la testa alta ed il nostro bel sorriso sulle labbra!
Grazie a tutti i supporter che Venerdì
han partecipato alla serata di presentazione della polisportiva e appuntamento
a Domenica prossima all’Appiani per la
sfida contro Pio x Abano.
"Love sport // hate racis…forza
precario!!!"


Nessun commento:
Posta un commento