Succede che a Sochi cominciano i giochi invernali pochi mesi
dopo l’approvazione della legge anti-gay che vieta qualsiasi tipo di propaganda
legata a “relazioni sessuali non tradizionali”, punendo eventuali sgarri con
multe pesanti e detenzione. Succede pure che gruppi di caproni si aggirino per
il paese sequestrando ed umiliando giovani uomini e donne che mal si adattano
all’ideale di virilità predominante nella Russia di Putin.
Le discriminazioni
di genere in Russia hanno una lunga storia, basti penare che sotto Stalin , l’
articolo 121 , abolito solo nel 93, prevedeva 5 anni di galera per il “reato di
omosessualità” . Ma al di là delle
dichiarazioni occasionali di diverse istituzioni politiche e sportive, non è
che qui ce la passiamo tanto meglio, per lo meno dal punto di vista culturale.
Bastino , come esempi , i commenti di Lippi nel 2010 o il clamore suscitato
dalle recenti dichiarazioni di Hitzlsperger , uno dei rari esempi di coming out
nel mondo del calcio , avvenuto, significativamente, solo a fine carriera.
Questo
è’ il contesto in cui nasce la campagna NodiSEx, lanciata da “sportallarovescia” (http://www.sportallarovescia.it/).
Campagna a cui aderiamo con una provocazione diretta al cuore dell’ immagine
stereotipata del calciatore moderno. Perche’ lo sport è inclusione ed incontro,
perché lo sport appartiene a tutti, a prescindere dal colore della pelle o dall’ orientamento
sessuale.
Cosi, oggi, sono le unghie colorate ad accompagnare le fasi del riscaldamento...l’ottanio
è il colore che preferisco. Dal campo l’eco di "one step beyond" carica l’aria di
piacevoli suggestioni. Avvolto da un tiepido sole si apre il sipario sopra la
seconda giornata del girone di ritorno. 15.30. Forza saNpre, Si comincia!
Il primo è tutto
nostro. Il Loreggia appare disorientato fra gli immensi spazi dell’Appiani e
noi facciam girare palla e ci inseriamo fra le maglie
rivali sciupando pure diverse occasioni. A sinistra il siberiano Ferrarese galoppa
le praterie che gli si stagliano davanti e a destra Lello attende sornione il
momento di colpire la sua preda. Fierli il geometra costruisce traiettorie quasi
perfette e la difesa prende le misure chiudendo ogni accesso alla sacra porta, presidiata
dal gigante Antonio. Al 15’ la partita si sblocca con un tocco soffice di
cavalier Perro, poco dopo Lello bissa dopo dribbling e diagonale raso terra . Uno
due micidiale. Segnali di risveglio in tribuna , mentre in campo ci si diverte come bambini a merenda , tanto che
prima della fine arriva pure il terzo gol. Di nuovo cavalier Perro che sigla la
doppietta personale.
La tana ci accoglie sorridenti. Atmosfera distesa e the
caldo di pregevole fattura. Mentre mister
Max ci indica che sentiero seguire nella ripresa, mi perdo a guardare le
unghie arcobaleno che donano un tocco di classe alle mie mani pelose, un tocco
ambiguo, provocatorio. La pausa finisce in un baleno...Di nuovo in campo .
L’Appiani, il tempio, ci accoglie. La tribuna nord è
completamente vuota.La polvere custodisce la sua storia ed un’anima ci si
aggira solitaria distribuendo saluti e ciuffate di bianchi capelli ai precari
in preghiera. La sud invece è gremita. La abitano i mille volti di un unico
grande progetto. I lavoratori dell’Artoni, gli occupanti della casa dei diritti , e poi i
supporter vecchi e giovani, bandiere e cani, bambini e nonni. E’ lo stadio
accogliente, vivo e gioioso che piace a noi! Praticamente il secondo si
gioca lì , perché in campo ci sediamo con eccessivo relax sopra i tre gol di
vantaggio e lasciamo sfogare la rabbia del Loreggia che conquista metri, coglie
un legno e poi segna il gol della bandiera su calcio da fermo .
Intanto entrano Carlo il Barbuto e Tex il grande. Bomber Damiano,
dopo ottima prestazione , lascia il posto a Pinturicchio Galtarossa ed il
guerriero Stecca sostituisce un Vince generoso e stanco . Al 30',
attratto dal disagio spinto sugli spalti , fingo un crampo al polpaccio destro
, consegno la fascetta a Pizzo d’oro e lascio il posto a paste paste Pasto.
Da li seguirò gl ultimi minuti d ‘una partita già vinta , consegnandomi all’estro
ed all’eccitazione di Bertolino ... “fatemi un favore , sto diventando padre” che lancia gl’ ultimi cori. Al fischio finale
saremo un centinaio ad accogliere i
precari che corrono mani strette come bimbi a porgere omaggio ai supporter.Finisce 3 a 1 per noi.
Doccia , gioia e terzo tempo. Copione già visto e sempre nuovo perché sempre
nuovi sono i volti rivali che accogliamo dopo il match come ospiti graditi. Abitudini
sane , piccoli gesti di grande valore che ti fanno sentire orgoglioso di far
parte di una squadra come questa che è progetto, anomalia, comunità.
Come se tutto questo non bastasse, succede che lo scontro
fra le dirette inseguitrici finisce in pareggio e la vittoria di oggi ci catapulta
in testa alla classifica! hasta saNpre!
Appuntamento a Domenica prossima , ancora all’Appiani,
ancora a praticare , raccontare , sostenere lo sport….contro ogni
discriminazione!
di : Uarbo
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