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giovedì 9 maggio 2013

SAN PRECARIO 0 - PERAROLO V. 1


Ultimo viaggio precari. Ultima tappa di questa traghettata per una ciurma nata dalle ceneri, ma cresciuta in un anno oltre i limiti delle proprie aspettative. Chi l'avrebbe detto ...proprio noi, anomali reietti, pirati ed attivisti , ci ritroviamo lì, ad una bracciata dall' approdo finale : play off ! Almeno cosi vorrebbe la classifica. In realtà, per un miscuglio di regole e conti, esser quinti non ci basta! Approdiamo rifugiati su una costa in cui non ci vogliono accogliere. Bisogna attendere altri esiti, le penalità previste per la capolista Due stelle e pure il risultato della partita che ci apprestiamo a disputare contro i diretti concorrenti, il Perarolo Vigontina....e paradossalmente non ci van bene né la vittoria né la sconfitta, ma solo un moderato pareggio. Difficile che tutti i fattori combacino. Difficile eppur possibile. Ed allora in campo e fuori, decidiamo di crederci...perchè la meta è distante , ma ancora non vogliamo rassegnarci a definirla irraggiungibile. E l'animo è sereno come quello di chi sa..."comunque vada sarà un successo".


 Io purtroppo non mi sveglio con l'ansia del campo da solcare, una sensazione che non provo da un bel po'. Precisamente da quel venerdì santo in cui una finestra di "robesperriana" discendenza provò a ghigliottinarmi assieme medio ed anulare, peraltro senza riuscirci...tiè! Sono fuori, sugli spalti, accanto a frotte di compagni infortunati: c'è il bomber Gibbo, l' ariete Pilla, c'è Doc senza la sua appendice, c'è il toso Ivan Fac , c' è Vintage e il pirata Merchetto...e quasi viene da pensare che il nostro SantoPrecario, ci abbia voltato le spalle. Magari in qualche dimensione parallela si è beccato un indeterminato e si è messo bello bello a lavorare. Buon per lui che lo può fare e buon pure per noi che abbiamo imparato a reggerci sulle nostre gambe, senza fioretti, senza preghiere senza bisogno di raccomandazioni da nessuno!

16.30: ancora non piove. Le squadre hanno ultimato gli appelli e camminano nervose verso l'arena . Attraversano l'arcata in cemento che cela il verde del campo di gioco. Vediamo sbucare le testoline dagli spalti ...è il segnale! Fuoco alle torce, il bandierone si gonfia al vento e il tamburo prende a battere colpi profondi e ripetuti. Le voci si levano assieme intonando con forza il primo lungo coro e le decrepite tribune dello stadio, che tanta storia ospitarono in passato, ritornano a vivere sotto i nostri piedi. L'Appiani di oggi è uno spettacolo . La nostra bomboneira.
Foto di rito e ancora bordello. Il fischio arbitrale nemmeno si sente. Si comincia!

Loro han bisogno di vincer e giocano con determinazione. Hanno un dieci torello che spacca a metà il campo ed apre spazi che conducono i suoi davanti alla sacra porta. Fortuna, a difenderla, c è un gigante buono: Andreone e tre esperti combattenti: the BigRasta, il senatore Fabio e Pippo, il pizzo d'oro, che oggi porta al braccio con orgoglio la fascia del capo gitaJonny e Ferra si propongono sulle fasce, ma a fatica riusciamo a fraseggiare. Il Perarolo ci interrompe con falli e ripartenze e lì davanti , i talentuosi  Genna ed Eder  non vedono molti palloni. Eppur si lotta ,ci si prova e si rischia, ma il primo finisce a reti vergini.


Cascata di birre e polpette al bar. Sugli spalti continua ad arrivare gente. Ci raggiungono i compagni dello ztl ed i tosi da Venezia, memori dell'antico gemellaggio: arancio nero verde e granata! Di nuovo tiriamo fuori coreografia e striscioni e l’atmosfera cresce, pronta a contagiare come un virus la squadra che sta rientrando in campo .Alla sua vista la tribuna riprende a danzare ….Precari trascinati dal vento in un tripudio di disagio e fantasia, voci oramai rauche e sorrisi rari a vederli tutti assieme, così, a guardare la partita! Quella partita che quasi stavo dimenticando , appagato da questo 0 a 0, il punticino che ci serve. Invece la sfida è ancora in bilico , pronta a riservare gioie inaspettate o trappole letali dietro l'angolo degli ultimi minuti. In fondo è questo il bello del calcio.

84': pressione avversaria. Bruno recupera palla, fraseggio fra Stefano e Stecca che percorre la fascia scoperta e con le ultime forze serve il Rasta Diego, miraggio in area di rigore. Quello stoppa, carica il tiro e......il centrale del Perarolo lo anticipa e lancia il suo collega laterale. Ora la fascia scoperta è la nostra e l’ala avversaria la percorre tutta servendo poi il 9 sul versante opposto. Questi finta e rientra verso il centro dell'area, contatto sospetto con il nostro marcatore, cadono entrambi, Silenzio. Mille sguardi si posano sul volto teso dell'Egregio fino a che un fischio spezza l’attimo immobile...rigore. Noooooo! Il loro centrale sistema la palla, prende la rincorsa e trasforma. Andiamo sotto 1 a 0 a 5 minuti dalla fine.

Sento salire dal fondo del mio animo medio un calendario completo di improperi  ,ma la volgarità è troppo comune per esser qui di casa. L’ironia è la nostra chiave di lettura. L ’ironia, con la visione del mondo che si porta dietro. “Se perdiamo non vale” intoniamo con forza e subito riprendiamo a sostenere la Sanpre con la stessa gioia di prima.. Eppure il 90' è vicino , arriva presto come l'alba in quelle notti troppo brevi. Il triplice fischio segna irrevocabilmente la fine della partita, della stagione, di un lungo sogno infranto sul dischetto degli undici metri. 

Potremmo tornare a casa in silenzio, sommergendo nei vizi un'amara delusione. Invece no! Dopo dieci minuti siamo ancora lì a cantare ,ad accendere le torce per dare al cielo grigio che ci unisce il colore che desideriamo. Non vogliamo andare via e ci uniamo alla squadra celebrando l'anomalia che siamo e spero rimarremo per lunghi anni a venire.

Il terzo tempo è la degna conclusione di una stagione condotta a testa alta. Ci sono tutti: Mister , Press e first lady supporter, dirigenze e calciatori …divisi in campo, uniti fuori dal campo da un banchetto strabordante di vino e di spunciotti. C'è Erica che compie gli anni, Alex che butta dischi. Ci sono chiacchiere e stanchezza, risate e progetti buttati giu fra un ombra e l altra . C'è la Sanpre e tutto cio' che rappresenta, anni luce oltre lo stereotipo del calcio con cui siamo abituati a convivere......C’è la Sanpre con una storia alle spalle ed un’altra davanti agli occhi, ancora tutta da costruire. E’ il cammino che ci attende e sarà bello percorrerlo assieme con l'animo sereno di chi sa che la direzione è corretta e le fondamenta solide...con l'animo sereno di chi sa...."comunque vada sarà un successo".


                          "ama lo sport odia il razzismo.....hasta saNpre"


in alto da sinistra : Matteo Zilio, Andrea Calgaro, Stefano Fierli, Marco Stecca, Fabio Tognon, Jonathan Alvarez e Mattia Boscolo

in basso da sinistra : Alberto Ferrarese, Marco Galtarossa, Eder Keib de Lima, Gennaro Genova, Pippo Ferrari, Diego Capra e Bruno Schiavone

in panchina : press, mister Max , first lady, Seba, Gigi e la mitica Maci




di : S.Carbone.

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