
Il riscaldamento è come sempre troppo corto, il tempo è poco
e la nostra puntualità pecca di precisione. C’è chi è appena tornato dalle
vacanze e l’abbronzatura fuori stagione mette in moto una serie di battute
sarcastiche che ci allietano la serata. C’è chi è posseduto da malanni
stagionali, chi è stanco, chi brontola e chi si gratta. Siamo senza alcun
dubbio una squadra eterogenea.
Entriamo in campo per il primo set, la formazione è un po’
confusa, almeno quanto noi e il gioco lento ma estremamente preciso degli
avversari ci mette fin da subito in difficoltà.
Non azzecchiamo una ricezione e il contrattacco diventa praticamente
impossibile. Il nostro gioco è scontato e il loro muro si piazza sempre meglio,
dandoci qualche bastonata di troppo. Ci guardiamo negli occhi con aria
sconsolata e quasi senza accorgercene il primo set è già finito. 1 a 0 per
l’Insonnia, ma la speranza non si spegne. Ci riproviamo, ma la situazione non
cambia. Facciamo recuperi improbabili, ci insultiamo un po’ inter nos, urliamo
la rabbia e la voglia di cambiare la situazione, ma anche il secondo set
finisce e ci ritroviamo in panchina a capire che cosa si può fare. Arrivano i
supporter che ci alzano un po’ il morale per il ranch finale, si sente qualche
coro e il terzo set andiamo addirittura in vantaggio. Battiamo bene e riusciamo
anche a ricevere, ma appena l’Insonnia riprende in mano il gioco lo sconforto
vince sulla determinazione e anche questo set finisce nel peggiore dei modi. 3 a 0 secco.
Brutta partita, che ci allontana dal primo e secondo posto,
ma dopo una serie positiva può succedere. Salutiamo gli avversari che non
possono fermarsi per il terzo tempo e offriamo del vino ai supporter sperando
che dimentichino in fretta quello che hanno visto.
Esausti e un po’ tristi ce ne andiamo tutti a casa, con la
consapevolezza che quello che siamo e che vogliamo essere come Sanprecario è
molto di più di questo risultato.
di : F. Masserdotti
di : F. Masserdotti
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