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mercoledì 14 gennaio 2015

CAMPIONATI 2015 - " ...E SE ANCHE SAIA TIFASSE PRECARIO?"


E’ accompagnata da un sole bugiardo la prima sfida saNpre di questo 2015. Ci giochiamo gran parte della qualificazione agli ottavi di Coppa Padova e ce la giochiamo contro il nostro tabù: il Sant’Ignazio. Compagine contro cui, nella storia, abbiamo ottenuto un solo successo : 1 a 0 nel ‘73 con gol di Zigoni!

Dopo un primo tempo equilibrato con occasioni da una parte e dall’altra, partiamo vivaci nella ripresa e sblocchiamo il risultato al 15’con piattone di Panzuto Panzella. Resistiamo alla reazione rivale grazie alla foga sportiva di due importanti rientri: l’ariete Pilla e il senatore Rasta, guidati con sapienza da capitan Pizzo d’oro. Ripartiamo alla grande ed al 20’ troviamo il raddoppio. Vellutato assist di Mirko Mertens Frizzarin, stop e sinistro dell’ottimo Checco Barba che infila la sfera sotto il corpo dell’estremo rivale. 2 a 0. Partita chiusa. Nervosismo in crescita. Lo cavalchiamo abili e troviamo pure il terzo gol dopo 60 metri di cavalcata di un Panzer in grande condizione che sigla la doppietta personale. Lasciamo agli avversari la rete della bandiera su rigore ed attendiamo il triplice fischio difendendo il risultato con il coltello fra i denti!

Quello arriva puntuale  dalle labbra dell’egregio di giornata che è un buon arbitro ma è nero. Quanto basta a scatenar le ire di un gruppetto di umanoidi tifosi rivali che dopo aver acclamato Mickey Max Bitonci come proprio profeta, scadono in formule tristemente note del tipo: tornate tutti a casa  vostra”. Eccessivoo-o "…si leva dal folto gruppo di supporter precari che invitano con decisione il razzismo a lasciare il campo di gioco. E quelli capiscono ed indossato il mantello leghista si trasformano in super-pagliacci e guadagnano l’uscita in tempi record.

Nel frattempo conquistiamo le docce soddisfatti , in attesa di dirigerci alla chiesa di ogni post-partita che si rispetti: il Bar. Ma quando ci arriviamo, con letizia e meraviglia, troviamo ad attenderci lui.  Paladino delle false sicurezze e delle grandi paure, duro e puro come una digestione post grigliata. Il grande, macché dico grande, il magnifico Maurizio Saia.

Saia e la SaNpre , che strano incrocio! Chissà cosa ci fa qui? Chissà cosa si aspetta che succeda?. “Orde di degrado , bande di precari pronti a mettere a ferro e fuoco il bar del quartiere in un diabolico miscuglio di risse e vomito, di cani e molotov...". Succede invece che parte il saNpre-show  fatto di stile e sorrisi, di sarcasmo e cori.  Succede che dopo mezz’ora di sfottò il bar ha finito le birre e prodotto incasso record ed il magnifico è diventato piccolo e vecchio come l’idea del mondo che l’accompagna. Lo lasciamo così alla nebbia che lo circonda e che, con tutta probabilità,  gli cresce dentro e ce ne andiamo a conquistar lidi più degni per festeggiare una vittoria ottenuta dentro, ma come sempre e soprattutto,  fuori dal campo.

E mentre passeggiamo verso l’uscita, con lo sguardo rivolto al cielo grigio di questa città d’inverno…e mentre riflettiamo sul significato di questo strano incontro ed i maligni già gridano alla provocazione…. balena nelle nostre testoline un dubbio capace di far crollare anche le ultime , esili certezze rimaste a questo mondo: "….e se anche Saia tifasse Precario?"

Appuntamento a domenica prossima all’Appiani, ci si gioca gli ottavi di coppa!

Ama lo sport  odia il razzismo ! Avanti precari!

 

 

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