La fatica ed il fango, i sorrisi e il calore. Il rumore dei palloni sull’ asfalto. I muscoli tesi ed i corpi sudati. Calcio, Volley, Basket,Boxe, Muay Thai, Capoeira, e poi Pizzica e Yoga e poi musica, film e cultura. Che cosa ci si giocava? Non le coppe, non i soldi, non la gloria. Semplicemente una visione. La convinzione che il piacere del gioco sia più forte della paura e che lo sport sia un linguaggio dall’ infinito potenziale.
Lo sport come welfare, non come business. Lo sport come arma in grado di riqualificare strade, piazze e quartieri. Luoghi violentati dalla speculazione, dall’ incapacità di progettare una città a misura d’uomo. Luoghi abbandonati ai propri problemi. Quei problemi che oggi si pensa di risolvere con i dissuasori alle panchine, il filo spinato attorno ai campi sportivi, i lucchetti ai cancelli dei giardini pubblici. Questa via è popolare. Questa via non funziona. Questa via non è l'unica via.
Nei tre giorni trascorsi al parco Milcovich abbiamo percorso un altro sentiero. Abbiamo ristrutturato i campi sportivi per restituirli in condizioni degne a chiunque li volesse utilizzare. Abbiamo aperto le porte del parco invece che lucchettarle. Abbiamo sostituito le fobie securitarie con percorsi partecipativi legati a quella contro cultura sportiva che a fatica, anno dopo anno, stiamo provando a diffondere e fare nostra.
Il risultato? Centinaia di persone di tutte le etnie, di tutte le culture, di tutte le età a praticare uno sport sano, laico, accessibile e a rendere in forma viva la ricchezza ignorata di un quartiere e di una città. La scommessa è vinta. Non tanto per i numeri, non tanto per l’atmosfera, quanto per l’occasione che questo festival ci ha concesso. Stare seduti a guardare con meraviglia il tempo che verrà ed accorgersi in un istante che del futuro ci si può innamorare ancora.
Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo piccolo grande esperimento. Hasta SanPre!
San Precario Sport Festival - Parco Milcovich - Quartiere Arcella
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