Settimana lunga e dura nella grigia Val padana. Gogna e
nebbia ci assediano manco fossimo a Rovigo. Le sfidiamo impavidi di Venerdì 13
con la prima gioiosa festa saNpre di stagione, ma la serata è rovinata dalle news da Italia e Francia. Alla notizia delle misure repressive
nei confronti di Alessio, anima e cuore dell’Assata di Ancona (SportallaRovescia - Alessio Libero), si aggiungono le
crude immagini di Parigi. Foto che ti attaccano allo schermo, che ti illudono
di stare dentro un film. E nella guerra
fra realtà e percezione, fra fobie di massa e fragili sorrisi, fra
sciacallaggio razzista e follia fondamentalista una sola cosa ti fa capire che
un film non lo è per niente. I morti ammazzati, i corpi innocenti da una parte
e dall’altra. A loro dedichiamo quel ruffiano mezzo minuto di
silenzio che a stento sfiora la coscienza. Silenzio che fa da sipario a questa Domenica
di calcio, con la testa che vola confusa fra milioni di pensieri ed il campo
che serve da salvezza, aiuta a dimenticare tutto e si prostra a subire la foga,
la rabbia, il desiderio che a suo modo ognuno cela dentro. Anche questo è il
valore dello sport e sa di cura in mezzo a tutta questa merda.
Polverara, conosciuta nel mondo per la famosa Masseria, è la sede dell' undicesima sfida del torneo e Patavina è la rivale designata. La affrontiamo privi dell'ariete Vince,
uscito zoppo all'ultima, e di cavalier Perro, ad Amsterdam per viaggio
di lavoro..........Ma la rosa è ampia: dentro Garrincha detto
Ortolan ed il torello Lello funghi a far coppia offensiva davanti a due linee da 4 precari compatti ed affamati. Un
buon mix emotivo che produce una mezz’ora di calcio davvero bello. Michele detto Billy e finocchiona Fierli nazionale dettano i tempi. La
ciurma li segue come fosse un corpo solo, compatto, determinato e capace di penetrare amabilmente l’area rivale. Fioccano cross ed occasioni, ma
manca una cosa che nel calcio, quando manca, sono cazzi: Il gol! Ci avevano provato più degli altri Ettore D’Ettore, Franchecco e Giacomino senza riuscire a bucare l’estremo rivale e
dopo uno sforzo così intenso e intensamente improduttivo, non possiamo che
calare un poco i ritmi e subire anche una
rete poi annullata miracolosamente dal buon
egregio di giornata. Il primo finisce 0 a 0.
Con mister Cerilli costretto oltre la rete è giro di grappa Arlen a portare
nella tana la buona novella istruendo i precari all'attenzione, a marcature strette e ad una irrazionale cattiveria sotto porta.
Si ricomincia in sordina, ma la linea difensiva
guidata da Capitan Pizzo rock ed il guerriero Peppe Zizza fa una guardia che
dir buona è dir poco e quando loro bucano ci pensa nonchalance
Ciccio a salvare la sacra porta. Fra il 15' ed il 20' entrano Doc con il suo carico di sapienza, Leo Leo...bueo Pilla lungamente atteso e la vivacità rude di Panzuto Panzella. Riportiamo la sfida in equilibrio. 23’
cross di Tega dalla destra attraversa impavido tutta l’area per spegnersi sul fondo. 25’ copione
simile sulla sinistra dove una vellutata del mancino di Peppe sfiora teste di capre e corpi in collasso. Niente da fa...nessuno è
in grado di produrre la zampata che ci serve e mentre i più ottimisti ancora credono
e mentre i più realisti si cibano del terzo pareggio di
fila accade quello che non ti aspetti. 32’ minuto. Lancio dalla difesa patavina
supera il centro campo ed atterra dalle parti dell’11 rivale. Giungla al limite
dell’area, Ciccio respinge un primo tiro e insegue la sfera che arriva al
talentuoso 7 avversario. Quello stoppa e tira d’interno indovinando l'angolino giusto.Incredibile. Siamo sotto. Buio. Negli ultimi 15 quel corpo che era stato così bello diviene vecchio,depresso e frustrato...incapace di approfittare di 6 minuti di recupero. Il triplice fischio sancisce la beffa. Finisce 1 a 0 per loro.
Sguardi a terra. Corpi mogi e stanchi si sciolgono sotto le docce. Usciamo dalla tana, sono le 5 e sembra già notte. Negli occhi il peso di un altra delusione da ingoiare e la vittoria che assume le forme
di una terra promessa, sempre sfiorata, mai raggiunta.Fortuna che attorno ci sono
i precari ossia sorrisi che si spalancano al di la’ di ogni risultato.
Fortuna che quella folle fiducia continua ad aleggiare e ci accompagna nelle piazze e
nelle balere che amiamo frequentare post-partita...per celebrare le battaglie, esorcizzare le sconfitte e porgere omaggio al nostro santo anomalo che ci irride grassamente e già pregusta il momento della svolta!
Appuntamento all'Appiani Domenica prossima per la sfida contro i Due Monti Abano!
Love sport - Hate racism - Supporta San Precario
Immagini: Vale
Testo: Uarbo
L'album fotografico completo della sfida lo trovi al link: Patavina - San Precario
Nessun commento:
Posta un commento