Abbiamo ricevuto il gradito invito da parte degli All Reds Basket di Roma al Primo raduno Nazionale di Basket popolare, ad Acrobax , il 30 e 31 Maggio. Ci siamo andati e vi raccontiamo come è andata.Appuntamento ore 02.00 di venerdì notte a casa del Press. L'idea è quella di viaggiare velocemente nottetempo per evitare lunghi viaggi sotto al sole e per non perdere l'occasione di visitare la capitale. La partenza è ritardata dall'aperitivo precario che si trascina ad orari non sospetti. Finalmente, dopo lungo gozzovigliare, son quasi le 3 ma saliamo in macchina.350 kili di atletismo tutti stretti nella Dacia del Boss.
Partiamo, entusiasmo a mille, vengono riesumati i cori peggior, finiamo le birre prima di arrivare al primo autogrill. La notte accompagna tenendo per mano i putti precari che viaggiano verso sud. ObaOba Marvin dal fondo del furgone russa alla grassissima, leitmotiv degli spostamenti su asfalto. Partono le prime faide per decidere la musica. Si va avanti.
Vuoto per alcune ore. Mi risveglio che stiamo entrando a Roma. Il sole è alto e caldo, scalda i nostri cervelletti già traumatizzati.
Parcheggiamo davanti ad Acrobax ricordandoci poi di essere in anticipo di 8 ore.
Lasciamo la macchina fuori città e raggiungiamo il centro con la metropolitana, dove i precari si danno al turismo sfrenato arrivando perfino ad entrare nel Pantheon (minchia ma zio ci piove dentro). Piacevole passeggiata tra colosseo, colonna, piazza navona e trastevere (i turisti precari cercano i particolari) e finalmente dopo sofferenti agonia veniamo accolti da una ridente osteria.
Ciucchi e satolli, muoviamo col puntualissimo trasporto pubblico verso Acrobax, per il torneo "Zona Rossa".

Alla chiamati degli All Reds hanno risposto i loro cugini dell'Atletico San Lorenzo, i Lokomotiv Flegrea di Napoli e noi nordestini in delegazione con i Granchi di Venezia. Il torneo è la più alta espressione di stile playground possibile, e il girone all'italiana da modo a tutti di confrontarsi sul campo con ciascuna delle altre squadre. I precari arrivano sul campo in anticipo e ne approfittano per friggersi definitivamente il cervello sotto il sole. Le partite per la Sanpre potevano certo andare meglio, ma ci sentiamo di aver difeso i colori della polisportiva soprattutto nello stile e nello spirito. Chapeau agli amici Crabs che disputano le partite senza neppure un cambio dalla panchina. L'entusiamo è grande ma i precari non lo esprimono per la somma concentrazione, mentre anche il boss in colloquio con Muro dice che è tutto OK.
La sera è all'ordine dei festeggiamenti e della socialità pirata tra brindisi e gente che dorme in piedi. Se magna tutti insieme e si discute mentre ad Acrobax suonano i Radici del Cemento. Dopo la cena e i doverosi brindisi gli alticci atleti del basket popolare si cimentano in una delle peggiori gare di tiro da 3 nella storia della pallacanestro.
Nella notte si verificano alcune cose di cui però non faremo parola in questo report.
La mattina dopo i Crabs pur essendo andati a letto in condizioni sospette sveglia
no tutti alle 10, guadagnandosi sincere promesse di vendetta. Con un po' di ritardo inizia la prima assemblea del basket popolare, e pur rintronati spalanchiamo le orecchie per guadagnare quanto possibile dalla condivisione delle esperienze che ci legano.
Se un po' dappertutto si assiste con entusiasmo alla crescita e alle potenzialità di uno sport popolare e più genuino di fronte alla esasperata spettacolirazzione e dell'agonismo sfrenato, ovunque registriamo problematicità relative agli spazi e ai luoghi per fare sport. L'idea più interessante a riguardo è quella di inchiestare lo stato dell'arte di sfruttamento di campi da gioco e palazzetti nelle proprie città, spesso paralizzato da subappalti alle grandi società o a costi proibitivi.
Interessante scoprire le varie scelte organizzative: c'è chi sceglie di affidarsi ad un allenatore, chi ad un gruppo tecnico a rotazione, chi si autogestisce completamente. Molte delle scelte sono però le stesse: l'attaccamento ad un quartiere o ad una comunità che è legata oltre che dallo sport anche dai valori dell'antifascismo e antirazzismo, i meccanismi di autofinanziamento, lo spirito del rispetto e del fairplay dentro e fuori dal campo. Su tutto vogliamo sottolineare la proposta dei Crabs di Venezia: il progetto ROJAVA PLAYGROUND porterà nei prossimi mesi alla realizzazione di diverse piastre o campetti polivalenti per il gioco dei bambini nelle città sul confino turco-siriano colpite dall'avanzata del fascio-integralismo dell'Isis.
Anche noi vogliamo andare a Suruc a portare il nostro sostegno.
Decidiamo quindi di lasciarci con un mail list e con l'idea di creare una pagina del Basket Popolare, per poter essere punto di riferimento per i tantissimi che in futuro sceglieranno di praticare uno sport diverso.
Finita l'assemblea ci si mangia insieme l'ultima pastasciutta popolare, e poi saluti ed ognuno per la sua strada: l'appuntamento è per i Mondiali Antirazzisti ad inizio Luglio!
I nostri precari OntheRoad risalgono quindi puzzolenti sulla Dacia. Sulla via di casa decidono però di deviare verso oriente, dove Monte Argentario li accoglie come una mamma e li coccola. Il bagno in una spiaggia segreta ci rinfranca in vista della trasversata italica. i Precari sono on the way back e rientrano a casa del Pres verso le 4 del mattino. Le facce stravolte, di chi ne ha fatte anche troppe.
Ma siamo contenti e fieri di aver partecipato a questo primo raduno del Basket popolare. Prepariamo il terreno per far crescere la nostra passione per lo sport e la voglia di difenderlo!
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