.

.

sabato 17 novembre 2012

Terza vittoria per la SanPre Volley!

Quanto conta un’ennesima vittoria in un campionato misto amatoriale UISP? Poco, se si paragona agli sport di alto livello; poco se si paragona all’intenso livello di allenamenti ai quali si sottopongono i grandi atleti; poco se si paragona al sopravalutato livello di sport, definiti sport sup
eriori ma che di superiore hanno solo il gran giro di affari più o meno puliti. 


Molto poco se si paragona alle quotidiane partite che si giocano (combattono) fuori da aree delimitate da linee, ma nelle piazze, nelle strade, le nostre, quelle dei nostri vicini o quelle dall’altra parte del globo che non hanno aree delimitate ma soltanto illegali confini. Si prendono gran batoste ai primi due set, seguono: un accorgimento tattico, una freddura senza senso, una vittoria, un insulto all’avversario, una risata con lo stesso, una caramella gommosa, una rimonta, una pacca fuori posto, un 5 dato troppo forte o spesso troppo piano, una controllata al battito cardiaco ed un’altra vittoria, quella definitiva.
Ha davvero un senso tutto questo? Ha davvero un valore degno di nota se non pura soddisfazione agonistica? Beh, un senso ce l’ha se giochi con un nome non ispirato dal comune di appartenenza, tanto meno dall’alcolico più in voga o dal tormentone del momento; giochi con un nome che si traduce con una condizione sociale alienante, sgradevole. Non per questo il Precario è succube, perché il Precario non somatizza, il Precario non ci sta! Non si accontenta perché la sua condizione non è dettata da una sua scelta ma da una scellerata ed indiscriminata manipolazione politica. Chi sceglie di giocare con la San Precario lo sa, o se non lo sa, imparerà a capire che lo spirito che la anima è una lotta quotidiana, dovuta all’indignazione. Non si chiede a nessuno, né ai nuovi entrati né ai già presenti, un patto eterno,una presenza assidua alle sue iniziative o una totale approvazione delle dinamiche interne e/o politiche di questa società, io stesso ammetto di avere delle riserve su alcuni punti; si chiede solo di aver chiaro cosa ruota intorno a questa realtà. Parlo del volley, perché è la squadra che conosco direttamente e perché questa voleva essere solo la sintesi di una partita…partita per la tangente. Questo non voleva essere un articolo autocelebrativo, ma una sana soddisfazione tradotta in parole. La vittoria di ieri, le precedenti o le future vittorie e sconfitte sono comunque la dimostrazione di una squadra che resiste e sopravvive da anni. Bene, è bello dirlo ma anche finora si è vinto perché i veterani ci hanno creduto, i nuovi hanno dimostrato di essere dei veterani, atleti che lottano in campo e magari un attimo prima anche in piazza e poi il coach, i supporters e la dirigenza ottimi atleti seppur senza ginocchiere e sudore. Anche questo è il volley..perché la “palla” non dobbiamo infilarla in rete ma nemmeno farcela cadere davanti ai piedi senza almeno averci provato.

Nessun commento:

Posta un commento